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  • Lupatelli| Da un rossoblù all'altro

    Lupatelli| Da un rossoblù all'altro

    «Questo per me sarà il dodicesimo campionato di serie A. Sono contento che il Bologna mi abbia dato questa possibilità: io mi metto a disposizione dell'allenatore e dei compagni, con la speranza di dare un contributo apprezzabile». Prima conferenza stampa rossoblù per il portiere Cristiano Lupatelli che si è aggregato nei giorni scorsi alla squadra di Colomba nel ritiro di Andalo.


    «In carriera ho avuto i miei alti e bassi, come tutti: l'unico rimpianto - prosegue l'ex portiere del Chievo - se così si può definire, è che nei momenti migliori alcuni piccoli infortuni mi hanno impedito di sfruttare al meglio la parabola ascendente. Al Chievo ho vissuto forse le stagioni migliori, ma anche a Firenze penso di essermela cavata. Comunque trentadue anni non sono molti per un portiere: credo di poter togliermi ancora altre soddisfazioni. Sia chiaro: arrivo a Bologna sapendo bene quale sarà il mio ruolo. È giusto che ci siano delle gerarchie e il mio compito sarà quello di aiutare Viviano in allenamento, dargli consigli se necessario e farmi trovare pronto quando e se ci sarà bisogno. Viviano è un ottimo portiere e sono certo che avrà un grande futuro».

    «Il nostro ruolo - ha affermato Cristiano Lupatelli, il primo portiere del Chievo in serie A - è molto cambiato negli ultimi anni: oggi non puoi accontentarti di essere bravo tra i pali, ma devi saper giocare coi piedi e anche impostare l'azione di ripartenza se necessario. Modelli? Non posso non citare Buffon, che resta un esempio per tutti noi. Lui ha talento - chiude Lupatelli - ma per un portiere quel che fa la differenza è la testa, la forza mentale, la capacità di essere sempre concentrati al massimo».


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