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  • Lupoli contro Gattuso: 'E' un padre-padrone. A Pisa un incubo'

    Lupoli contro Gattuso: 'E' un padre-padrone. A Pisa un incubo'

    E' stato uno dei giocatori più interessanti del settore giovanile del Parma prima, ha scelto di emigrare a Londra, per vestire la maglia dell'Arsenal, ma Arturo Lupoli, attaccante classe 1987, complice qualche infortunio di troppo, non è mai riuscito a fare il salto di qualità. Derby County, Fiorentina, Treviso, Norwich, Sheffield United, Ascoli, Grosseto, Varese, Honved, Frosinone, Pisa, Catania, Sudtirol e ora Fermana, la sua è stata una carriera con la valigia in mano. Intervistato da La Gazzetta dello Sport si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "Due anni fa ero salito in A col Frosinone e andare a Pisa è stato un salto nel buio. Non ha funzionato il rapporto con Gattuso. C'era una situazione paradossale: società inesistente e allenatore che faceva il padre-padrone con atteggiamenti che non si addicono al mondo del calcio. Ho vissuto un incubo e dal punto di vista umano è stato un disastro". il primo errore fu però il ritorno in Italia a 20 anni: "Alla Fiorentina con Prandelli ho fatto uno spezzone in un campionato. È stato il peggior anno della mia carriera. E pensare che avevo chiuso con il Napoli: mi aspettavano De Laurentiis e Marino per firmare, ma i procuratori mi hanno indotto a scegliere Firenze facendomi fare brutta figura con il Napoli a cui avevo dato la mia parola. Sono stato premiato dal punto di vista economico, ma affossato da quello tecnico. L'anno dopo nessuno mi voleva: ero finito nel dimenticatoio"

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