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  • Ma perché Bernardeschi dovrebbe rimanere in questa piccola Fiorentina?

    Ma perché Bernardeschi dovrebbe rimanere in questa piccola Fiorentina?

    • Stefano Agresti

    La Fiorentina ha proposto a Federico Bernardeschi, uno dei talenti più splendenti del nostro calcio, il rinnovo del contratto con aumento, tale che lo porterebbe a guadagnare fino a due milioni e mezzo di euro netti a stagione. Il club viola ritiene di avere compiuto un grande sforzo, ora è in attesa di una risposta. Noi ci poniamo una domanda: perché mai dovrebbe accettare? 

    L’aspetto economico, in questa vicenda, non può essere fondamentale. Due milioni e mezzo per la Fiorentina sono tanti, ma Bernardeschi ne guadagnerebbe altrettanti o forse di più (o addirittura molti di più) se andasse in un club diverso. Insomma, se decidesse di firmare, il ragazzo non lo farebbe certo per soldi. 


    Cos’altro può convincerlo, dunque, a dire di sì alla proposta viola? Le prospettive tecniche? Suvvia, non scherziamo: quelle proprio no. La Fiorentina è una società che ha ambizioni limitate, né ha intenzione - e forse nemmeno interesse, a questo punto - di provare a crescere. La prova provata che la società quasi teme di progredire la si è avuta nella scorsa stagione, quando a dicembre era addirittura al comando della classifica e circondata da un entusiasmo coinvolgente e Paulo Sousa chiedeva un buon difensore centrale per tentare di stare al vertice. Non pretendeva Bonucci, si accontentava di un buon calciatore da otto o dieci milioni: arrivò Benalouane in prestito (e rotto). E dopo di allora il trend non è cambiato, anzi. Un esempio? Via Marcos Alonso a 28 milioni, dentro Maxi Oliveira a un quindicesimo di quella cifra (con belle commissioni, però). Poi, nelle ultime ore, è esploso anche il caso Della Valle, con la minaccia da parte del presidente di farsi da parte: una presa di posizione che certamente non suggerisce niente di entusiasmante per il futuro.

    La Fiorentina, insomma, è destinata a rimanere ai margini del calcio che conta, e forse anche a scivolare più giù se - come sembra - le milanesi torneranno ai vertici e se le romane non molleranno. Bernardeschi non resterà dunque in viola per soldi, né per ambizione professionale. Potrà farlo solo per affetto, anzi per amore. Un amore che deve essere travolgente e indurlo a perdere la ragione. Perché Firenze, a lui, costerebbe un bel po’ di denaro, molte possibili vittorie e l’opportunità di confrontarsi ai livelli più alti. E non tiriamo in ballo la storia di Antognoni, perché parliamo di un altro calcio e di un altro mondo, quarant’anni fa.

    In tutta franchezza, non si capisce proprio come Bernardeschi possa dire sì alla Fiorentina.

    @steagresti


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