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  • Maksimovic: 'Al Toro grazie a Mihajlovic, ho qualcosa di Nesta'

    Maksimovic: 'Al Toro grazie a Mihajlovic, ho qualcosa di Nesta'

    Il difensore serbo del Torino, Nikola Maksimovic ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport alla vigilia dell'anticipo di campionato sabato sera a San Siro contro il Milan. 

    Maksimovic, a San Siro ritroverà Mihajlovic. La prima parola con cui lo definirebbe? 
    "Una guida. Mi ha voluto in nazionale quando avevo 20 anni, dopo avermi visto con la Stella Rossa (dove giocò anche Sinisa, ndr). E’ stato lui a consigliarmi di trasferirmi il prima possibile in Italia. Magari si riconosceva un po’ in me, anche se lui in campo era più cattivo (ride, ndr). Conosce bene Ventura e mi ha aiutato dicendogli che ero un giocatore importante. A me invece diceva che con Ventura avrei potuto crescere molto bene perché è uno che sa valorizzare i giovani. Era importante sapere di averlo vicino". 

    Magari l’ha sentito proprio in questi giorni. 
    "No, l’ultima volta è stata durante l’infortunio. E adesso che arriva il Milan io di certo non lo chiamo (sorride, ndr). Lo saluterò, certo. Ma in campo per novanta minuti io non conosco nessuno, nemmeno mio padre". 

    Le è spiaciuto vederlo così in difficoltà col Milan? 
    "Certo, ma ora sta facendo bene e posso garantire che, se resterà, il Milan tornerà al posto che gli compete. E’ un tecnico di grandissima personalità, avevamo tutti un po’ di paura con lui e non ammetteva interferenze: lui era l’allenatore e lui decideva". 

    C’è qualche punto di contatto con Ventura? 
    "Certamente. Hanno caratteri e modi di fare simili. E per Ventura faccio lo stesso discorso: con lui il Toro è tornato in A, ha vinto il derby, si è tolto soddisfazioni in Europa. Al di là delle critiche, è l’allenatore giusto. E poi bisogna essere realisti: non si può sempre stare davanti a Milan e Inter, anche perché i giocatori che si mettono in mostra poi salgono a un livello più alto". 

    Sta parlando anche di lei? 
    "Se ho rinnovato fino al 2020 è perché credo in questo progetto. La maturità calcistica è fra i 26 e i 28 anni e poi l’infortunio al piede mi ha fermato quattro mesi. Non sono uno che cambia solo perché ti viene a cercare un top club. E’ inutile andare in una grande squadra se poi guardi giocare gli altri. Ti rovini e basta. Voglio crescere qui al Toro, e se poi arriverà davvero un’offerta vantaggiosa per me e per il club, ne parleremo". 

    A chi si ispira in campo? 
    "Forse ho qualcosa di Nesta, ma mi piace molto Gerrard, anche perché pure a me piacerebbe giocare davanti alla difesa". 

    Qualche timore per la sfida con Bacca? 
    "Non guardo mai chi affronto. Se sono concentrato e ho lavorato come si deve, so di poterne uscire bene". 

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