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  • Malagò: Chi ha votato Tavecchio sapeva, ma non posso commissariare la Figc

    Malagò: Chi ha votato Tavecchio sapeva, ma non posso commissariare la Figc

    Arrivano nuove reazioni all'indomani della sentenza della Commissione Disciplinare dell'Uefa, che ha inibito per sei mesi il presidente della Figc, Carlo Tavecchio in seguito all'indagine per la frase razzista sui 'mangia-banane' riferita ai calciatori extracomunitari che vengono a giocare in Italia. 

    ALBERTINI - Il candidato uscito sconfitto dalle elezioni federali, Demetrio Albertini ha commentato alla Gazzetta dello Sport: "Ribadisco oggi ciò che dissi a suo tempo: con quella frase Tavecchio ci ha messo in grande difficoltà sul piano internazionale. Il ruolo di presidente della Federazione è estremamente importante, rappresenta tutto un movimento. Si può sbagliare e si può chiedere scusa, ma poi si pagano le conseguenze. Dimissioni? Deve rispondere alla sua coscienza. Da calciatore, frequentando lo spogliatoio, ho imparato che siamo tutti diversi e ognuno agisce secondo il suo carattere. L'archiviazione della procura federale? È un'anomalia il fatto che la sentenza Uefa sia completamente differente dall'esito dell’inchiesta italiana. Certo, il caso avrà un'eco a livello mondiale. Io rispetto la democrazia del voto. La frase razzista Tavecchio l'ha pronunciata prima, la sentenza non cambia il giudizio su quello che è accaduto in estate. E chi ha votato Tavecchio sapeva benissimo cosa aveva detto… All'estero hanno tanti pregiudizi nei nostri confronti, quando giocavo ci dicevano che eravamo dei simulatori e i dirigenti vengono accusati di essere meno rispettosi della comunità. Continuiamo a dare quest'immagine, il vero problema è che noi non facciamo niente per eliminare vecchi pregiudizi. Viviamo chiusi nel nostro piccolo mondo, evitiamo il confronto. Fino a quando alcuni presidenti continueranno a cambiare opinione ogni 5 minuti, sarà difficile dare un indirizzo certo al calcio italiano". 


    MALAGO' - Il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha dichiarato a margine del convegno 'Investimento nello sport, investimento anticiclico': "Non mi posso esimere dall'esprimere un'opinione sulla vicenda Tavecchio. Vogliamo fare gli ipocriti, i falsi? Ma questo, chi sta nell'ambiente lo sapeva perfettamente che sarebbe successo. Poi, uno poteva immaginare una sospensione, che è molto particolare. Devo dire che su questo ho letto varie dichiarazioni, ma mi sento di condividere quelle di chi ha detto: 'Guardate, tutti sapevano tutto'. Chi sono questi tutti? Sono quelli che sono andati al voto e che, malgrado sapessero che questo sarebbe successo, hanno ritenuto che era giusto votare per Tavecchio. La domanda quindi va girata a queste persone. L'elezione è stata assolutamente democratica, evidentemente chi lo ha votato non ha ritenuto che questo fatto potesse essere penalizzante per il prosieguo dell'attività del presidente Tavecchio. Come presidente del Coni, può piacere o non piacere, io ne devo solo prendere atto. Perché il Coni, lo risottolineo, può intervenire solo in casi particolari, per tutto il resto ne dobbiamo prendere atto". 

    BRAVO PALLOTTA - Malagò ha detto la sua anche sulle polemiche arbitrali scoppiate dopo Juve-Roma: "Ho letto le dichiarazioni del presidente James Pallotta. Applausi sotto tutti i punti di vista, devo dire una lezione di stile. E' l'Italia, lo sapete, dico dal primo giorno che siamo un Paese dalla scarsissima cultura sportiva. E non essendoci delle fondamenta di cultura sportiva, tutti si sentono legittimati a pensare male, a sospettare, a congiure, a comportamenti scorretti. Non credo sia un caso che Pallotta non sia italiano". 

     


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