Malagò: 'Giusto fermarsi, la gente capirà che ci sono cose più importanti del calcio. Lo sport andrà salvato'
SULLA SERIE A - "Non voglio partire dal calcio di Serie A. Io posso raccontarvi quello che è successo domenica quando ho scaricato tre batterie del cellulare per rispondere a tutte le chiamate dei presidenti federali degli sporti di squadra. Che facciamo, ci fermiamo? Ci sono stati sport, vedi pallavolo, che a livello femminile si sono fermati e a livello maschile hanno giocato. O altri che a seconda della categoria hanno fatto scelte diverse. Ho detto 'signori, non è possibile'. Bisogna fare una sola scelta. E farla insieme".
SU CONTE E SPADAFORA - "Hanno convenuto con questa esigenza. E si sono dimostrati sensibili anche rispetto alla necessità di rispettare gli impegni internazionali delle nostre squadre".
SUL MONDO DEL CALCIO - "Se tutto questo servirà per cambiare? Certo che cambierà. Questa cosa provocherà nella coscienza delle persone una convinzione: ci sono cose più importanti del calcio".
SUL CAMPIONATO - "Si deve procedere per gradi. In questo momento non si possono dare delle risposte, sicuri di quello che accadrà fra qualche settimana".
SUGLI EUROPEI - "Non intervengo certo nelle decisioni che spettano alle federazioni internazionali e tantomeno a quelle di un singolo sport. Posso solo dire che credo si stia cercando di prendere del tempo. E anch'io faccio il tifo perché le cose possano cambiare in meglio".
SULLE OLIMPIADI - "Non solo la cosa più importante, ma si tratta di un evento molto significativo. Sarebbe bello se fossero un vero spartiacque, se dimostrassero che il mondo può ripartire. Il Cio lavora per questo".
SULLE RICHIESTE - "Ci sono 100.000 società sportive in Italia, centomila società che hanno costi fissi, la segreteria, l'affitto dell'impianto...Se non teniamo in vita tutto questo, quando potremo ripartire lo sport sarà spacciato. Ma il governo percepisce l'importanza del nostro comparto".