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  • Malagò spiega le lettere al Cio: 'Per salvare le Olimpiadi, sui biglietti gratis ai politici...' VIDEO

    Malagò spiega le lettere al Cio: 'Per salvare le Olimpiadi, sui biglietti gratis ai politici...' VIDEO

    Il presidente del Coni, Giovanni Malagò spiega in un'intervista a La Repubblica le lettere inviate al Cio (LEGGI QUI): "Queste mail fanno parte di un’operazione strumentale. Sono obbligato a segnalare al Cio ogni possibile violazione della carta olimpica. E così il 30 luglio scrivo a Bach, spiegandogli che la riforma dello sport in discussione in Italia poneva una serie di problemi. Bach, e questo è il pezzo che vi manca, mi risponde via mail chiedendomi di inviare a MacLeod una copia della legge tradotta e una serie di spiegazioni. Cosa che faccio sei ore dopo. Tutto qui. Nella lettera dico le stesse identiche cose che ho detto in Senato qualche giorno prima. Ripeto. Me lo aveva chiesto il Cio. Scrivo a Bach e McLeod perché sono preoccupato, genuinamente preoccupato. Io mi sono caricato un lavoro enorme sulle spalle per un anno e mezzo, massacrandomi la vita e gli affetti per portare in Italia le Olimpiadi". 

    Tra i veleni intorno alla polemica sulla riforma dello sport, c’è anche quello dei biglietti omaggio all’Olimpico: la tribuna Aniene, i biglietti a politici e magistrati. 
    "È una completa mistificazione dei fatti. Quando sono arrivato ho eliminato 900 tessere Coni ai parlamentari. Nei criteri per l’assegnazione dei biglietti che spettano al Coni per le partite di Roma e Lazio (sono accordi antichi che non ho fatto io) ho imposto che vengano attribuiti per primo agli atleti, poi ai tecnici, ai dirigenti e alle associazioni sportive. E anche alle istituzioni. Se l’ufficio per le relazioni istituzionali — cui spetta l’ultima parola — decide di darli anche a un sottosegretario, o a un membro del Csm, che sono autorità di Stato, non vedo quale sia il problema. Se questo è l’elemento con cui pensano di mettere in diffcoltà il Coni sono messi male". 
    "La politica è voluta entrare nel mondo dello sport in un modo diverso. Ne prendiamo atto. Però prendiamo anche atto che, come tutti riconoscono, la legge non è fatta bene, non è chiara, non è completa. Sto prestando servizio a un movimento che mi chiede di essere difeso. Personalmente non ho molto da guadagnare. Come presidente del Coni posso fare al massimo un altro mandato. Ma sono membro Cio a livello individuale per i prossimi dieci anni e, per contratto, sono presidente di Milano-Cortina. Non ci guadagno un euro. Fortunatamente non ne ho bisogno". 
     

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