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  • Maldini e Theo, abbraccio da film: 'Vedo chi sei e chi dovresti essere, quando i due si incontreranno...'

    Maldini e Theo, abbraccio da film: 'Vedo chi sei e chi dovresti essere, quando i due si incontreranno...'

    • Angelo Taglieri

    "Un angolo per chi ha la visione del calcio di Nick Hornby, per chi vive la partita come un film, per chi reputa Babangida il miglior calciatore della storia. Un piccolo mondo per chi non ha scritto calcio con il pallone tra i piedi, ma con una penna tra le dita, una telecamera sulla spalla o un joystick in mano, per quelli cresciuti a pane, nutella e Holly e Benji . Il calcio visto con gli occhi, e gli occhiali, del Nerd"

    Stadio vuoto. Un coach e il suo quarterback si scambiano la palla. Il coach è Gene Hackman, il quarterback è Keanu Reeves. Il film è le Riserve, il gioco è il football, la seconda possibilità di uno sportivo è quella per tutti. E la domanda viene spontanea

    "Coach, perché io?"
    "Io ti guardo e vedo due uomini: l'uomo che sei e l'uomo che dovresti essere. Un giorno i due si incontreranno e dovrebbe uscirne un grande giocatore di football"

    Stadio vuoto, il Milan che vince con la Lazio, Paolo Maldini che scende in campo e, per primo, va ad abbracciare Theo Hernandez. Il suo ragazzo, quello che il direttore tecnico ha scelto espressamente, quello con cui si è seduto a un tavolino a Ibiza e...

    "Perché io?
    "Io ti guardo e vedo due uomini: l'uomo che sei e l'uomo che dovresti essere. Un giorno i due si incontreranno e dovrebbe uscirne un grande giocatore di calcio"​



    Ed è così: il talento che il Real Madrid non ha saputo aspettare, cedendolo al Milan per 20 milioni di euro, la stessa cifra che la Lazio, per intenderci, ha pagato Muriqi, è diventato devastante. Il miglior terzino sinistro al mondo, al pari di Alphonso Davies, è diventato quello che Maldini aveva intravisto: l'uomo che era ha incontrato l'uomo che doveva diventare, e ne è uscito un calciatore micidiale. Al 70esimo, ogni partita, inizia una partita diversa: gli altri si stancano, lui no, accelera, arriva fino a fondocampo, arriva fino in fondo, arriva dove gli altri non possono neanche immaginare. E si prende quello che vuole.

    Letale con la palla al piede, non perde velocità e mai la testa. Anzi, con la testa fa male: in gol contro il Parma per dare il là alla rimonta, in gol ieri sera per riprendersi la vetta della Serie A. E la testa, quella fuori dal campo, era uno dei punti di domanda che accompagnavano il 19 rossonero: feste eccessive, gossip, convocazioni saltate con la Francia, denunce. In Italia, invece, niente di niente: una relazione stabile con Zoe, gli amici, i gol, le vittorie, le discese, le canzoni nello spogliatoio che fanno gruppo. Leader tecnico ed emotivo, Theo si è preso il Milan. In attesa dei suoi tifosi. Coi quali vuole tornare a esultare per gol come questo. 

     
    Theo is on fire. Perché... l'uomo che è e l'uomo che dovrebbe essere si sono finalmente incontrati.

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