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  • Maldini: 'Impresa vera, ho risentito i brividi di quel Milan. Ho un desiderio per i quarti'

    Maldini: 'Impresa vera, ho risentito i brividi di quel Milan. Ho un desiderio per i quarti'

    Il Milan supera il Tottenham e torna ai quarti di finale di Champions League 11 anni dopo l'ultima volta. Festa grande in casa rossonera e per Paolo Maldini, che affida a Milan TV le proprie emozioni: "Contentezza, piacere, orgoglio, un gran sorriso per il percorso fatto, per come siamo arrivati qua. Non possiamo pensare di essere nelle prime otto, ma ora che ci siamo ce la giochiamo. A gennaio abbiamo perso fiducia, distanza e concretezza. Il fatto di aver subito 0 gol tra andata e ritorno contro il Tottenham e aver giocato partite mature credo sia stata la cosa principale. Averlo fatto a San Siro è stata una grande cosa, ma averlo replicato qui in uno stadio importante contro una squadra importante. ha fatto sì che il livello di maturità si alzasse".

    GLI OTTAVI SUPERATI - "Da fuori si soffre di più ma è una tensione diversa. Ho risentito quei brividi che ci dava il Milan di quei tempi, è stata un'impresa. Se la sono meritata i ragazzi, i tifosi, che anche nei periodi brutti ci sono stati vicini. Lo scudetto dell'anno scorso ha fatto sì che una cosa straordinaria diventasse l'abitudine. Ci siamo abituati bene ed è giusto abituarsi bene perché abbiamo una grande tradizione alle nostre spalle, ma dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Sappiamo quello che valiamo, a volte non sappiamo ancora dove possiamo arrivare perché siamo giovani, ma credo che l'importanza di avere una città abituata, un club e dei tifosi abituati a certi livelli acceleri la crescita e la maturazione di molti ragazzi".

    LA SQUADRA - "Ognuno di loro ha una storia diversa. Quelli che hanno iniziato questi 3-4 anni con noi hanno raccontato una storia, un progetto e non abbiamo mai detto bugie su quello che era il progetto e abbiamo chiesto a loro determinate cose. Noi siamo stati diretti e onesti, loro sono stati bravi a confermare le nostre aspettative".

    PIOLI - "Lo capisci dal primo mese se può funzionare o meno, quando ti apri e capisci una persona lo fai dopo poco. Poi entri più o meno in confidenza. Con Stefano ci siamo capiti subito, ci conoscevamo da calciatori e abbiamo giocato insieme in Under 21, tra di noi non esistono problemi di comunicazione. Lui è sempre stato un comunicatore perfetto all'interno e all'esterno del nostro club e un grande allenatore. Nei momenti difficile si valuta la natura dell'uomo e da questo punto di vista con Stefano siamo ad altissimi livelli".

    OBIETTIVI - "L'idea è trovare stabilità ed equilibrio ricordando i nostri obiettivi. Possiamo centrare i nostri obiettivi: entrare tra le prime quattro, superare i gironi di Champions. In campionato sarà dura, ma dobbiamo arrivare tra le prime quattro. Sono prove per tutte, sono prove per questi ragazzi. Quando abbiamo messo alla prova questi ragazzi hanno sempre risposto bene".

    IL MESE DI GENNAIO - "Abbiamo giocato cinque mesi senza il nostro portiere, che è tra i migliori in Europa, ma chi lo ha sostituito ha fatto bene. Siamo qua grazie a giocatori spesso criticati: parliamo di Krunic? E' stato investito da polemiche i primi 2-3 anni al Milan, ma abbiamo creduto in lui ed è un giocatore di livello superiore. Deve ancora fare quel salto che potrebbe fare, ma gli esempi di giocatori che hanno dato tanto ma che sono stati criticati all'inizio sono tanti. Devono concentrarsi su quello che devono fare, noi sappiamo aspettare perché l'equilibrio lo dobbiamo dare noi".

    UN DESIDERIO PER I QUARTI - "Eviterei le italiane, ma se dovessero passare sarei contento per il calcio italiano. A questo punto chi arriva, arriva. Non possiamo pensare di essere al livello di Bayern, Manchester City o Real Madrid. Però se dovessero arrivare questi sorteggi ce la giocheremo".

    IL RICORDO DI GALBIATI - "Qualsiasi calciatore dovrebbe avere un Italo Galbiati nel suo percorso. Era innamorato della tecnica, aveva una passione per provare a migliorare i ragazzi. Il suo entusiasmo era contagioso, ma per tanti ragazzi che sono passati dal Milan ha dato veramente tanto".

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