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  • Malesani saluta Siena:| 'Mi porto dietro tre cose...'

    Malesani saluta Siena:| 'Mi porto dietro tre cose...'

    • Luca Cellini

    Un'ottima seconda parte di stagione alla guida del Siena non è servita ad Alberto Malesani per salvare la squadra bianconera toscana, che in serie cadetta ripartirà da un nuovo tecnico: Antonio Conte. 'Ricordare i tempi che ho passato a Firenze mi dà la carica per andare avanti - ha esordito il tecnico gigliato nella stagione '96-'97 a Radio Toscana -. Quell'anno in viola è stato una bella parentesi, che porto sempre con me. Prima di Siena mi sentivo un po' dimenticato, anche perché non so sponsorizzarmi, ed avevo passato un anno ed otto mesi senza panchina. In sette-otto mesi ho potuto lavorare bene, con un gruppo di ragazzi di valore, poi è evidente che quando le cose vanno male a pagare sia '’allenatore, oltre che il presidente in termini di soldi. Di Siena mi porto dentro tre cose: ho fatto esprimere giocatori come Curci, Rosi, Maccarone e Ghezzal, dandogli una dimensione che non avevano mai raggiunto e creando un bel gruppo che mi ha supportato nel lavoro. Poi mi sembrava di essere tornato ai tempi del Chievo, ricoprendo anche mansioni non da allenatore, in società, nel momento di transazione del club. Ed infine l'abbraccio della città nei miei confronti, con la gente che voleva che rimanessi. Una cosa simile accade solo in Inghilterra: in Italia in genere siamo molto umorali'.


    'Mi aspettavo che Rui Costa entrasse nel mondo del campo a livello dirigenziale, perché amava essere coinvolto nelle cose societarie - ha aggiunto Malesani -. Mentre Batistuta era l'orgoglio, il carattere, e per quest'ultimo ho sempre pensato ad un ruolo di allenatore. Batistuta ha smesso perché ha avuto problemi dovuti a grandi infortuni, ora si è stancato di lavorare sul campo; mi auguro di risentirlo presto, e gli auguro di recuperare dai suoi malanni. Quella Fiorentina era un gruppo: adesso è più difficile, perché c'è troppo individualismo, il tutto dovuto ai guadagni maggiori e ai ritorni mediatici dei singoli'.


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