Il mercato globale sta ribaltando le gerarchie del mondo del calcio. Gli sceicchi mettono sul piatto cifre astronomiche per i fuoriclasse nostrani, e le squadre non possono che chinare il capo e stare agli ordini. Il mercato al tempo della crisi è questo, così capita che i nuovi ricchi dell'Est arrivino in Italia, trovino i giocatori e con un investimento non da poco chiudano trattative importanti. Così accadrà per Granqvist, ormai quasi un giocatore dello Zenit San Pietroburgo; così potrebbe succedere per Merkel e Gilardino. Poco più di un mese fa Lo Monaco invitava tutti gli offerenti per i due giocatori ad andare a bersi una birra in osteria, perché il Genoa non li avrebbe mai venduti. Le parole di oggi di Preziosi vanno in direzione diametralmente opposta. Merkel può partire, così come Gilardino, anche se il presidente oggi ha provato a sviare dicendo di non sapere niente.

Tralasciando il discorso della compatibilità Preziosi-Lo Monaco, su cui si potrebbero già scrivere dei libri, il Genoa trema di fronte ai russi e ai loro milioni. Ancora una volta il dio denaro potrebbe piegare le volontà dei rossoblù, che almeno su Merkel sembravano convinti di puntare per questa stagione e per quelle a venire. Senza Granqvist, Merkel e Gilardino il Genoa dovrebbe pesantemente intervenire sul mercato perché rimarrebbe di nuovo scoperto in praticamente tutti i settori del campo. Fare cassa non è mai peccato, ma quest'anno il Genoa aveva già rimpinguato la propria borsa con poco meno di venti milioni arrivati dalle cessioni di Palacio e Veloso. Altrettanti potrebbero arrivare dalla Russia: tanti soldi che potrebbero rinforzare la squadra, ma per ora i rumors parlano di interessamenti per giocatori come Borriello, che ha il gusto della minestra riscaldata. Con tutti questi milioni in cassa ci si aspetta decisamente di più, anche perché la rosa al momento non lascia per niente tranquilli.