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  • Manchester City-Atalanta, le pagelle di CM: che star Sterling l'extraterrestre! Papu stella cadente

    Manchester City-Atalanta, le pagelle di CM: che star Sterling l'extraterrestre! Papu stella cadente

    • Marina Belotti, inviata da Manchester
    Manchester City-Atalanta 5-1
     
    Manchester City
     
    Ederson 6: gli rendono facili le cose gli attaccanti dell’Atalanta, che sbagliano a due passi da lui. Sul rigore non può nulla, l’ucraino è troppo esperto.
     
    Walker 6,5: sul suo cammino c’è il capitano dell’Atalanta, ma lui è lesto a cacciare via tutti i palloni che piombano in area piccola. Il suo tiro centrale a fine primo tempo non inganna Gollini, ma il piede del goleador ce l’ha. Difende e attacca, utilissimo. Cerca di mandare KO Malinovskyi piombandogli addosso, ma serve a poco.
     
    Fernandinho 5,5: l’unico centrale per eccellenza, eppure è lui a travolgere Ilicic e a consegnare le chiavi del vantaggio nerazzurro.
     
    Rodri 6: si sposta a difendere centralmente, poi capisce che il più in partita e in forma è Malinovskyi e lo punta. Problema muscolare per lui al 40’, sfortunato.
     
    (Dal 41’ pt Stones 6: difensore centrale di ruolo, non fa troppo rimpiangere Roden).
     
    Mendy 6: la sua entrata su Ilicic è da cartellino arancione, rischia tantissimo per nulla. Corre come un treno, difficile persino vederlo per Djimsiti.
     
    (27’ st Cancelo 6: fa il suo senza sbavature).
     
    Foden 6,5: si spinge in avanti fino a invadere l’area piccola, ma cozza su Djimsiti pretendendo un rigore che non c’è. Al 25’, persino quando Masiello lo scaraventa via con mani e piedi, lui resta in piedi e serve al millimetro Aguero. Applausi per lui da tutto l’Etihad per l’assist al fenomenale Sterling. Secondo giallo inutile, va in rosso e perde mezzo punto.
     
    Gundogan 7: prende le misure con il gioco a campo aperto di Gosens e non disdegna i tiri dal limite verso lo specchio per far ricordare a Gollini che anche lui può far male. Regista a tutto campo, fa bene dietro e davanti. Indispensabile ad aprire gli spazi.
     
    De Bruyne 7: preso di mira dalla difesa ospite, viene messo fuori gioco da Masiello, ma si rialza più forte di prima. Prova il tiro in porta al 10’ st ma Gollini lo prevede. Sempre meglio col passare del tempo, trova il varco giusto per Foden nell’azione del tris decisivo per piegare la Dea. Ovazione del pubblico al cambio.
     
    (Dal 23’ st Otamendi 6: conserva i giocatori nerazzurri, che si spengono allo scorrere del tempo).
     
    Sterling 8,5: sulla sua strada si trova un Djimsiti agguerrito. Tenta il tiro da fuori in diagonale ma ha bisogno di mettere più a fuoco. Salta con facilità Toloi e, incontenibile, serve l’assist per il primo gol di Aguero. Ma passano meno di 5’ e la gioia per l’esultanza negata da Masiello viene ripagata dal rigore procurato e messo dentro dal compagno. Nella ripresa mangia Castagne a colazione e affolla l’area piccola; centra di nuovo la rete per il tris, f-e.n-o-m-e-n-a-l-e. Dopo il poker-fa tutto lui smarcandosi da Freuler e salutando Toloi-non esulta nemmeno più. Riprende a gioire sulla manita, affamato di gol anticipa persino il collega Aguero sulla sfera mal protetta di Castagne. Di un altro pianeta.
     
    Mahrez 6: è lui a servire i passaggi in profondità per Aguero, non ne sbaglia mezzo.
     
    Aguero 7,5: c’è lui su quasi tutte le palle che Foden e Sterling buttano a raffica in area piccola. Solo l’estremità dei guantoni di Gollini gli dice (temporaneamente) no. Non può infatti essere che lui l’autore del gol del vantaggio, a due cm dal portiere a cui fa passare la sfera sotto le gambe. Raddoppia poi su rigone, ma questa non è una notizia: è un cecchino e sa di esserlo. Resta attivo-e pericoloso- fino alla fine. 
     
     
    All. Guardiola 7: non si aspetta un’Atalanta senza prima punta e la sua squadra appare disorientata, tanto da ricorrere al fallo da rigore. Ma dura poco: Sterling e Aguero fanno subito le presentazioni e in 5’ capovolgono le sorti della gara. Ripresa da incorniciare, cambi oculati.
     
    Atalanta
     
    Gollini 6,5: non si sa se per necessità o divertimento, si complica la vita dribblando Aguero e lasciando la porta sguarnita, ma lui è sicuro. La dimostrazione è che al 24’ ci arriva non si sa come, con la punta delle dita, a salvare la porta sul cannone del solito Aguero. Fondamentale il suo guantone santo anche sul cannone di Walker, che si improvvisa capocannoniere. Non fosse per lui il City probabilmente raggiungerebbe doppia cifra.
     
    Toloi 5: si fa saltare da Sterling, poi regala la sfera a Gurdogan. E’ perennemente frenetico in area piccola e il City ne approfitta. Nella ripresa, non marca Sterling salendo troppo e lasciandolo solo a calare il poker. Non chiude su Aguero permettendo al City di dilagare.
     
    Djimsiti 5: chiude bene su Sterling spazzando via e ruba palla a Foden senza commettere fallo da rigore. Non ha nessuna idea di come fermare Aguero, che infatti lo passa e sorpassa per il gol. Prende bene le misure invece nel faccia a faccia con Sterling, che blocca in una delle sue tante occasioni da gol.
     
    Masiello 5: gara di grande personalità la sua, recupera palla senza commettere fallo e si intende bene con Gollini nei retropassaggi. Ammonito prima del 10’ per una brutta entrata su De Bruyne lontano dall’area. E’ lui a salvare tutte le palle gol di Sterling, buttando a centrocampo. In occasione del rigore prende prima la palla ma poi, lascia apposta il tacchetto su quello di Sterling che inciampa e regala il secondo gol (e per poco la superiorità numerica).
     
    (Dal 1’ st Pasalic 6: si fa vedere in attacco, dove lo vuole il mister, per ribaltare le sorti della gara, vede da vicino il palo e ottiene un buon corner ma non basta).
     
    Castagne 5,5: al 12’ ha sulla zucca la sfera che regalerebbe un sogno ai bergamaschi ma sbaglia mira e la impenna. Viene anticipato da Sterling in occasione del quinto gol: molto più utile sulla fascia.
     
    de Roon 6: impenna la sfera per buttarla via e la gestisce fino al break. Nella ripresa si sposta dietro per compensare l’assenza di Masiello ma ha colpe in occasione del tris e, davanti alla porta, la schizza in cielo.
     
    Freuler 6: regista del centrocampo, manovra l’azione offensiva pescando Ilicic e rubando la sfera a Aguero. Si perde però Sterling a metà campo, che poi si invola in gol.
     
    Gosens 6,5: vince il duello con Gundogan, vola su tutto il campo sulla sinistra finché, faccia a faccia con Ederson, non tenta un diagonale in porta ma il passaggio sporco a Ilicic. Perfetti i filtranti per gli attaccanti
     
    Malinovskyi 7: nei primi 10’ serve palle che dire al bacio è poco è poco a Ilicic e Gomez e Castagne. Migliore in campo, lo beffa a volte solo Rodri. E’ già il migliore in campo, ma per sicurezza realizza su rigore un vantaggio incredibile-
     
    Ilicic 6,5: toccato durissimo da Mendy, al 5’ si ritrova sul destro la palla gol servita da, ma non è il suo piede e lui si emoziona, inciampa e non la sfrutta, errore gravissimo in Champions. Ci prova col sinistro al 19’ ma è poco convinto e col City non basta. E’ lui a procurarsi il rigore del vantaggio, ma ha il buon senso di lasciarlo all’ucraino. Nella ripresa sbaglia il controllo di prima e spreca mirando alla curva atalantina. 
     
    (Dal 27’ st Hateboer 5,5: sbaglia tutto nella chiusura su Sterling alla mezzora, poteva costare il sesto gol, eppure lui dovrebbe essere ‘fresco’). 
     
    Gomez 5: si fa trovare sempre in area piccola, ma i compagni spesso non lo servono o lo anticipano e il capitano si fa scappare qualche palla oltre la linea. Guadagna pochi corner e spesso corre senza una meta. Gasperini lo toglie.
     
    (Dal 1’ st Muriel 5,5: non si vede in campo fino al 30’, quando va poco convinto sulla palla. Si avvicina al gol solo in extratime, decisamente troppo tardi).
     
     
    All. Gasperini 6: la sua Atalanta parte bene, senza pressioni, con in tridente inedito che confonde la retroguardia di Guardiola. Aguero e Sterling sono dei mostri, ma lui inserisce Pasalic e Muriel per cercare la profondità e il pari. Ma un difensore in meno si sente e la Dea ne subisce altri tre, spegnendosi pian piano. Peccato.

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