La tragedia aerea del 1958; il mito dei Busby Babes; Bobby Charlton, George Best e la Coppa dei Campioni del 1968. E poi gli anni '80 di Bryan Robson, preludio all'era targata Sir Alex Ferguson: 26 anni di trionfi, contrassegnati dalle impresa firmate da Eric Cantona, David Beckham, Ryan Giggs e Wayne Rooney. E' solo una estrema sintesi degli elementi che hanno fatto la storia e contribuito a creare il mito del Manchester United, insieme alla sua casa, l'Old Trafford, il Teatro dei Sogni.

 

Il Manchester United è leggenda anche al di là dei risultati ottenuti sul campo: non è il club più titolato del mondo e potrebbe anche non vincere nulla per anni, ma è e resterebbe sempre il club più famoso del pianeta, insieme al Real Madrid. E a livello economico, i Red Devils vengono anche prima delle merengues. Un recente studio di Forbes ha stilato la lista dei 50 marchi sportivi più attraenti del globo: il Man Utd è primo, con un valore di 2.23 miliardi di dollari, seguito dal Real Madrid (1.88 miliardi). Ed è di sei giorni fa la quotazione del club alla Borsa di New York (foto): fra i grandi club calcistici del mondo, lo United è il primo a farlo.  

 

E il mito dello United acquista più spessore ogni giorno, come si evince anche dalle operazioni di mercato. Se in Premier si sposta il capocannoniere dell'ultimo campionato, Robin Van Persie, e in lizza ci sono i rivali cittadini del Manchester City, campioni d'Inghilterra in carica e foraggiati dai soldi degli sceicchi, e un club continentale che vuole tornare grande come la Juventus, a spuntarla è il Manchester United. E l'elemento decisivo, più ancora dei 30 milioni di euro, è il fascino di una maglia che non ha eguali al mondo.