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    Mancini vuole battere la Juve per poi allenare l'Italia

    Mancini vuole battere la Juve per poi allenare l'Italia

    • GM

    Scaricato dal Manchester City il 13 maggio, due giorni dopo aver perso la finale di FA Cup contro il Wigan, Roberto Mancini ha vissuto un'estate da disoccupato di lusso, ma con le antenne ben puntate nel caso si fosse mosso qualcosa sulle panchine che contano. Dopo le voci del periodo iniziale del mercato estivo (Roma e Napoli su tutte, ipotesi però subito svanite), l'interesse intorno al Mancio sembrava essersi raffreddato, fino alla fine di settembre, quando è iniziato a circolare il nome del Galatasaray, orfano dell'esonerato Fatih Terim. Il 30 settembre l'ufficialità: tre anni di contratto per l'allenatore jesino, classe 1964

    Sulla panchina dei turchi, esordio col botto: 2-2 a Torino con la Juventus nella fase a gironi della Champions League, un risultato inaspettato e meritato, per quello che si era visto in campo quella sera. Gala in vantaggio con Drogba, rimonta della Juve con un rigore di Vidal (fallo su Quagliarella, penalty contestato da Mancini) e un gol dello stesso Quagliarella, pareggio di Bulut all'88', quando la gara sembrava ormai decisa a favore della Juve. La successiva vittoria interna con il Copenaghen, concomitante al successo del Real Madrid sulla Juventus, aveva messo il Galatasaray in una buonissima posizione in ottica qualificazione. Poi, però, imprevisto e contro ogni pronostico, per Mancini è arrivato il ko sul campo del Copenaghen, che ha complicato, e di molto, il discorso qualificazione. Se il Galatasaray non farà un miracolo al Bernabeu contro il Real Madrid, e se la Juventus batterà in casa i danesi, nell'ultima giornata del girone (10 dicembre) i turchi dovranno per forza di cose battere la squadra di Antonio Conte, per poter passare il turno. Impresa non facile.

    E in campionato le cose sono ancora più complicate. La squadra di Roberto Mancini, che nell'ultimo turno ha perso per 2-0 il derby con il Fenerbahce di Ersun Yanal, occupa la sesta posizione, a quota 19 punti, a meno 9 dalla capolista Fenerbahce. 

    Mancini ha tre anni di contratto, ma è difficile immaginarlo, nella prossima stagione, allenatore di una squadra che non militi in Champions League o, almeno, in Europa League. Quindi, se il Gala non riuscirà a cambiare le cose in campionato, qualificandosi per la prossima stagione europea, è probabile che alla fine l'ex allenatore di Inter, Lazio e Fiorentina decida di cambiare aria. 

    Il sogno del Mancio, neanche tanto nascosto, è la Nazionale. "Il post Prandelli in Nazionale? La panchina dell'Italia è una cosa importante, un allenatore non può rifiutare la Nazionale, ma non sono solo io a pensarla così", ha dichiarato a metà settembre ai microfoni di Radio Deejay. Sono in tanti ad aspirare alla panchina che Cesare Prandelli occuperà fino a Brasile 2014, ma sono in pochi ad avere le credenziali, il curriculum e l'esperienza per poter davvero ricoprire quel ruolo: Mancini è fra questi

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