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  • Mancini sul Napoli:|'Alla pari del mio City'

    Mancini sul Napoli:|'Alla pari del mio City'

    Supporter caldi e passionali, omologhi dei tifosi del Napoli, quelli del City gli dedicano cori infiniti. In tutti gli stadi del Regno Unito, perché loro ci sono sempre, proprio come i fan del Napoli, e con al collo la sciarpa azzurra disegnata e griffata da uno di loro: Roberto Mancini li ha conquistati tutti, diventando in venti mesi eroe e mito. Lo chiamano Roby the manager e lo venerano, grazie di esserci e di averci riportato in Champions. Già, la Champions, il City, il Napoli, l’Inghilterra, l’Italia. Mancini parla di tutto.

    Mancini, avete finito di spendere e spandere?

    «Real e Barcellona hanno speso più di noi. Se noi del City ci siamo svenati, cosa hanno fatto Manchester United, Chelsea e Liverpool?»

    Voi del City avete comprato il mondo, alla faccia del fair play finanziario. Michel Platini, presidente Uefa, vi ha già mostrato il cartellino giallo?
    «Il fair play entrerà in vigore il prossimo anno. Quando avverrà, saremo tra i primi a rispettarlo. Abbiamo costruito un grande organico, il Manchester City è tra le più forti d'Europa. In futuro non avremo più bisogno di effettuare forti investimenti. E smettiamola con i luoghi comuni».

    Aguero, Nasri, Clichy, e tanta roba: possibile che in giro ci siano club che abbiamo scucito più soldi per rinforzarsi?
    «La Juve, tanto per dirne uno. Conti alla mano, ha speso più di noi».

    Il Napoli no. Ha ampliato l'organico, è diventato più forte. Vi preoccupa come primo avversario in Champions?
    «Il Napoli merita doverose attenzioni e grande rispetto. Ma nel nostro girone non c’è solo il Napoli. Quattro squadre partono alla pari».

    Sta bluffando?
    «Il nostro girone è in assoluto il più difficile di tutti. Il più equilibrato. Maledette l'urna e la mano».

    Addirittura.
    «Primi o quarti, il discorso vale per tutti. Napoli, Bayern Monaco, Villareal e Manchester City hanno identiche possibilità di fare primi o quarti nel proprio raggruppamento».

    Un avversario particolare il Napoli, per Mancini?
    Affari di cuore, amicizie, ricordi, e cos'altro?
    «Mia moglie napoletana, Federica. Tanti amici. Il sarto personale napoletano, Gianni Marigliano. Un maestro, cuce da padreterno. E sì, anche il piacere e i ricordi».

    Prego.
    «Sono contento di affrontare un'italiana in Champions. Il Napoli è una squadra storica del calcio con uno splendido seguito di tifosi. Non gioca mai solo in nessuno stadio del mondo. Mettiamoci poi che torna in Champions per la prima volta dopo Maradona: sarà tutto molto bello. Vado avanti?»

    Prosegua pure a ruota libera.
    «Al Napoli sono legati alcuni tra i ricordi più belli della mia carriera di calciatore».

    Compreso quello splendido gol al volo, in sforbiciata, al Napoli di Maradona al San Paolo?
    «Il campionato dello scudetto della Sampdoria. Ma quella è un'altra storia, ora alleno in Inghilterra».

    Il City è una bomba, esploderà in Champions?
    «I giocatori sono buoni. La squadra è migliorata e migliorabile. Ci proviamo».

    Come sta Tevez, ci sarà contro il Napoli, e Balotelli è rinsavito?
    «Tevez è arrivato in ritardo, sta entrando in forma. È un grande attaccante, penso di impiegarlo mercoledì. Anche perché un po' di turn over ci vuole, giochiamo sabato in campionato. E in Inghilterra non esistono partite facili. Balotelli no, non è impiegabile. Deve scontare in coppa la squalifica rimediata con la Dinamo Kiev».

    Cosa troverà il Napoli a Manchester?
    «Uno stadio esaurito, pieno di passione. Quarantaseimila persone, un grande entusiasmo in un bellissimo ambiente. Qui è così, guardi, senti, vivi, e resti a bocca aperta. Il Napoli troverà ovviamente anche un City molto ben attrezzato».

    Le due di Manchester e poi, chi si prenderà la Premier?
    «L'altro Manchester è una corazzata, Chelsea e Liverpool sono forti. Insieme facciamo un quartetto da titolo. Noi siamo partiti bene».

    Mentre in Italia il calcio ha scioperato.
    «Io, in vent'anni di calcio, ho fatto sempre di tutto per giocare. I calciatori desiderano solo giocare. Stavolta mi sembra che siano stati alcuni presidenti a favorire la serrata. I giocatori italiani non hanno colpa».

    Scudetto a chi, in Italia?
    «Il Milan parte favorito, inseguito dall'Inter. Napoli e Roma le outsider. La Juve può inserirsi, la squadra è costruita bene, e lo stadio nuovo è un grosso vantaggio. Ma perché non ci dedichiamo al City che aspetta il Napoli?»

    Sentiamo.
    «Lo sceicco Mansour, nostro generoso proprietario, è contento di tutto, del suo City e di questa prima grande sfida di Champions». Thank you, mister Mancini.


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