Maradona, il giallo della caduta: 'Ha picchiato la testa e non è stato portato in ospedale'. Ed è guerra per l'eredità

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Una vicenda dai contorni sempre meno definiti e una posizione, quella del medico personale di Diego Armando Maradona, che si aggrava col passare delle ore. Gli inquirenti chiamati a ricostruire le ultime ore di vita del fuoriclasse argentino, morto nella residenza di Tigre mercoledì scorso, stanno facendo emergere a galla una serie di contraddizioni e anomalie nel comportamento di Leopoldo Luque. Desta sospetto il fatto che il neurochirurgo che lo seguiva ormai da anni e che lo aveva operato al cervello lo scorso 3 novembre non si trovasse in compagnia di Maradona nei momenti nei quali un arresto cardiorespiratorio si portava il Pibe de Oro.
Ad aggravare il quadro, nonostante Luque abbia provato a discolparsi - in lacrime - davanti a microfoni e telecamere, è quanto fa trapelare la dottoressa Agustina Cosachov, la psichiatra che seguiva Maradona e che aveva suggerito un'assistenza 24 ore su 24 successivamente all'operazione. Una ricostruzione destinata ad aumentare la rabbia della ex moglie Claudia, delle figlie Dalma e Giannina e la pressione su Luque. Nelle scorse ore, infatti, l'avvocato Baqué, che assiste Gisela Madrid (una delle infermiere presenti nella casa di Tigre), ha dichiarato: "Maradona è caduto il mercoledì (della settimana precedente) prima della sua morte. E' caduto e ha battuto la testa, ma non l'hanno portato in ospedale per una risonanza magnetica o una Tac. Lui non era in grado di decidere nulla".
Ad aggravare il quadro, nonostante Luque abbia provato a discolparsi - in lacrime - davanti a microfoni e telecamere, è quanto fa trapelare la dottoressa Agustina Cosachov, la psichiatra che seguiva Maradona e che aveva suggerito un'assistenza 24 ore su 24 successivamente all'operazione. Una ricostruzione destinata ad aumentare la rabbia della ex moglie Claudia, delle figlie Dalma e Giannina e la pressione su Luque. Nelle scorse ore, infatti, l'avvocato Baqué, che assiste Gisela Madrid (una delle infermiere presenti nella casa di Tigre), ha dichiarato: "Maradona è caduto il mercoledì (della settimana precedente) prima della sua morte. E' caduto e ha battuto la testa, ma non l'hanno portato in ospedale per una risonanza magnetica o una Tac. Lui non era in grado di decidere nulla".
Se la battaglia legale per accertare eventuali responsabilità per la morte di Diego, a breve potrebbe cominciare quella tra i famigliari più vicini per i beni lasciati in eredità. Secondo quanto è emerso già nei giorni scorsi sulla stampa argentina, sul proprio conto corrente non ci sarebbero più di 100.000 dollari, una cifra che confermerebbe i peggiori timori che la figura di Maradona sia stata sfruttata all'inverosimile negli ultimi tempi da falsi amici e personaggi in cerca di visibilità e soldi. Tuttavia, il patrimonio complessivo di Maradona - tenendo conto anche delle 6 auto di lusso in suo possesso, di terreni, appartamenti nel centro di Buenos Aires, gioielli e investimenti in Italia, Cuba e le scuole calcio aperte in Cina - ammonterebbe in realtà a circa 70-100 milioni di euro, dai quali sottrarre i molti debiti lasciati per strada.
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Oggi vi raccontiamo di Valeria Genova, una ragazza veneta, che si è trasferita a Napoli per motivi lavorativi della sua famiglia. Sul suo profilo Facebook Valeria ha dedicato una lunga lettera a Napoli e ai napoletani dove racconta i suoi timori iniziali e delle sue esperienze che hanno letteralmente fatto cambiare il suo pensiero sulla città partenopea, tanto da considerarsi una napoletana DOC.
Di seguito la lettera di Valeria:
Domani sarà l’ultima volta che scenderò giù per andare a casa mia.
È arrivato il momento di parlare di lei, di #Napoli.
Quando ho saputo che sarei dovuta andare a vivere laggiù, mi sono sentita male: Benvenuti al Sud non è un’esagerazione, è proprio realtà; io mi sentivo come Bisio, sfigata nel dover andare a vivere in una città piena di problemi come Napoli, mi sentivo non sicura, come se andassi in mezzo al Far West.
Eppure dovevo andarci per stare con la mia famiglia e mi sono fatta coraggio letteralmente, pensando al treno che mi avrebbe portato il più spesso possibile su, nel mio amato e sicuro Nord. Sono passati due anni, due anni in cui ho vissuto Napoli in tutte le sue sfaccettature e non posso sentirmi più scema per tutti i pregiudizi che avevo su di lei.
Posso affermare con assoluta certezza e convinzione che Napoli è casa mia; sono una polentona all’anagrafe, ma Napoli è terra mia, la sento mia più della mia terra d’origine, nei suoi difetti e nei suoi mille pregi.
Perché Napoli è magica, ti rapisce, ti prende il cuore, ti stordisce, ti ipnotizza.
Quanto siamo idioti noi del Nord a vivere di pregiudizi, di vita precisa ordinata sempre uguale e monotona, guardando a Napoli come il covo dello schifo, della criminalità e delle nefandezze. Siamo piccoli, molto piccoli.
Perché non conosciamo realmente e parliamo senza sapere o andando in vacanza. Un giudizio formulato in una settimana di vacanza! Ridicolo.
Da quando ho iniziato per forza maggiore a trasferirmi ogni due anni, più o meno, ho capito l’importanza del liberarsi da tutti i pregiudizi nei confronti di una città, di un popolo, di una terra, e di immergermi completamente nella vita della città stessa, per capirla, per captarne i pregi, per capire le difficoltà. In Napoli mi sono tuffata e adesso, non vorrei più uscirne. Vorrei stare per sempre tra le sue braccia, cullata dalle tante cose che la rendono speciale. Sì il clima, sì il mare, sì il cibo…ma Napoli è molto di più! Napoli è cultura, è ricchezza e povertà, è un groviglio di storie e racconti, è poesia e musica, è allegria e caparbietà, è capacità di vivere appieno la vita, è amore e consapevolezza.
Ogni angolo di questa città nasconde storia vissuta che respiri perché trasuda, ogni persona sa metterti a tuo agio, ti fa sentire a casa anche se vieni da Tokyo.
Ecco casa.
La capacità dei napoletani di farti sentire come a casa è straordinaria.
Io sono veneta, timida…nel giro di pochi giorni ero già a casa mia e non sentivo la mancanza del mio luogo d’origine.
Non mi sono mai sentita sola. Non ho mai avuto paura di rimanere da sola. Ho trovato forza comprensione solarità capacità, non di nascondere i problemi, ma di affrontarli con il sorriso, a testa alta senza vergognarsi. Ho sentito senso di appartenenza, comunità, rispetto reciproco, vera amicizia. Quando un napoletano si dona a te, fai sempre in modo di tenertelo stretto, perché la dedizione che hanno nei tuoi confronti non la troverai da nessuna altra parte.
Napoli, certo, ha mille problemi, la gente lo sa, non lo nega, lotta ogni giorno per questo, ma comunque non si arrende e vive al massimo ogni giorno, col sorriso di chi ha sempre il sole ‘n fronte’. Perché la vita va vissuta così…in maniera leggera per quanto possibile.
Cosa mi mancherà di tutto questo?
Beh…è come se davvero ora dovessi lasciare casa mia.
Mi mancherà tutto: dagli amici ai panorami, dalla cultura alla vita, dal traffico chiassoso alla gentilezza delle persone, da tutta quella storia che le appartiene alle viuzze labirintiche del centro. Napoli è davvero mille colori e non permetterò più, a chi non c’ha vissuto, di etichettarla come la città della camorra, dei terroni. La difenderò sempre come fosse la MIA città, perché mi ha amato, mi ha protetto, mi ha reso felice più di qualunque altro posto al mondo.
LA MIGLIOR RISPOSTA AGLI STUPIDI CHE COVANO RABBIA VERSO IL LORO PROSSIMO SENZA SAPERE CHE I BUONI E I CATTIVI SONO DAPPERTUTTO, E' QUESTA LETTERA CHE DENOTA SUBITO LA DIFFERENZA FRA GLI ESSERI PICCOLI PICCOLI E QUELLI NOBILI.
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