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  • 'Marchetti, le stupidaggini si pagano'

    'Marchetti, le stupidaggini si pagano'

    • L.T.

    Il Presidente del Cagliari, Massimo Cellino, ha parlato in esclusiva a Sky Sport24.

    Sulla situazione di Federico Marchetti.

    Io dissi: “vedrai che lo prendono anche in Nazionale, perché è un gran portiere e un gran professionista”. E continua ad essere un gran portiere e un gran professionista. La cosa che bisogna ricordarsi è che sono dei professionisti, che si concentrano a giocare a pallone, che sono giovani però. Marchetti ha 26/27 anni, io ho un figlio che ha quasi la stessa età, non si può pretendere che questi ragazzi capiscano che giocano dei giochi più grossi di loro: ci sono i tifosi, ci sono gli equilibri economici, ci sono degli interessi nel calcio che molte volte loro sottovalutano. Io sono preoccupato perchè non posso utilizzarlo nel Cagliari quest’anno essendo stato lui poco fortunato nell’esprimere i concetti durante un’intervista. Nel calcio queste stupidaggini le paghi, ti possono rovinare molte volte anche i momenti migliori. Lo considero sempre un grande portiere, ho affetto nei suoi confronti. In questo mercato non ha trovato una collocazione per una serie di circostanze sfavorevoli. C’è sempre il mercato di gennaio, deve allenarsi positivamente, dimostrare a tutti quello che è perché è un ragazzo eccezionale, un gran professionista. Ha creato problemi quest’anno un certo tipo di atteggiamento, diciamo, generale, sia alla società che a lui, è una cosa che non dobbiamo pagare tutti e due, dobbiamo trarne insegnamento e vantaggio da queste cose, tutti.

    C’è speranza che lei possa perdonarlo e che lui possa risalire la graduatoria dei portieri?

    Questo perdonarlo mi fa molto male, io non sono uno che perdona perché mai l’ho condannato. Non è che lo perdono, noi giochiamo per i tifosi, se i tifosi non li onori e non li tratti come si aspettano… io penso che noi andiamo la domenica allo stadio per farci applaudire, i giocatori hanno bisogno dei tifosi allo stadio che li invochino, che li incitino. Se tu per dei malintesi li hai messi anche contro, non sei riuscito a trasferirti in un’altra società, aspettiamo il momento giusto. Io non decido queste cose, è un giocatore dei nostri, abbiamo anche degli altri giocatori, perciò le scelte le ha fatte lui, io non ho condannato nessuno, io pago lo stipendio e un danno economico per il Cagliari anche abbastanza elevato. Non voglio essere assolutamente accusato o frainteso come qualcuno che deve perdonare, io perdono tutti i giorni, ho poco da perdonare.

    Può cambiare la sua situazione?

    Certo, sicuramente, non in questa città, non con i tifosi del Cagliari, perché io li conosco, abbiamo pagato amaramente dei malintesi: io anni fa dovetti sollevare Arrigoni dalla panchina dopo un giorno di allenamento e ho dovuto pagarlo per due anni per un equivoco; per testardaggine sostenni un allenatore che fu contestato regolarmente per venti partite in casa, speravamo di giocare fuori casa per non essere contestati e venivano fuori casa a contestarci. Ci siamo resi conto che a dispetto dei santi non si fa niente nella vita, bisogna portare rispetto, noi facciamo spettacolo, rappresentiamo una terra, una regione e dobbiamo portargli rispetto, lo dobbiamo fare. Non esprimendo concetti giusti, che secondo me sono frutto di un malinteso, non è stato chiarito questo, non è un problema mio questo, io l’ho perdonato perché non mi sento offeso assolutamente, c’è qualcuno che si è sentito offeso, forse anche giustamente, sono problemi che si devono vedere loro, noi dobbiamo portare rispetto e considerazione ai nostri tifosi.

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