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  • Marchisio: 'Volevo chiudere alla Juve. Allegri? Io infortunato senza esserlo'

    Marchisio: 'Volevo chiudere alla Juve. Allegri? Io infortunato senza esserlo'

    Ha detto addio alla Juventus, ha abbracciato la nuova sfida russa con lo Zenit San Pietroburgo. Ora Claudio Marchisio si toglie qualche sassolino dalla scarpa con un'intervista a Sky Sport: "Tornare? Non lo so vedremo. La Juventus è sempre stata la mia famiglia, ho iniziato nel ‘93 e ho vissuto un sogno. Ho talmente tante emozioni dentro, che non posso dimenticarle. In valigia mi porto esperienza, vittorie, sacrificio. Cose che mi daranno la forza per questa nuova avventura per la quale sono emozionato, insieme alla mia famiglia: ci aspetta una nuova realtà, oggi partiamo per viverla tutti insieme".

    SULLO ZENIT - "Mi ha convinto sin dall’inizio, è stato importante. Lo Zenit è una società organizzata, ambiziosa: già da quest’anno vuole tornare a vincere il campionato e ritornare in Champions. So che troverò un gruppo affiatato, conosco alcuni giocatori come Paredes, Ivanovic e Driussi: tutti fattori che mi hanno convinto, ho voglia di inserirmi presto e dimostrare la voglia di continuare a giocare. Un’opportunità all’estero come questa la desideravo, prima o poi". 

    SULLA JUVE - "Ricevere così tanto affetto dai tifosi di Torino, di tutta Italia e non solo, è stato bellissimo. Sono stato fortunato perché sono riuscito ad esaudire il mio sogno giocando, vincendo e facendo tanti record con la Juventus. Chiudere la carriera alla Juve mi sarebbe piaciuto sicuramente, ma ripeto: sono stato fortunato. Ho salutato tutti e a tanti ho detto che la Juve deve continuare per la sua strada: ha una rosa talmente forte che deve pensare solo a vincere e lo farà". 

    ALLEGRI - "Ci siamo salutati, era il momento di prendere strade diverse. Non sono stati due anni facili, ma è il rischio del nostro mestiere. Una cosa che mi è dispiaciuta è stata, a volte, passare per infortunato senza esserlo mai stato". 

    SALUTI - "Non mi aspettavo saluti particolari, l'importante è quello che si è dato in campo. Non c'è bisogno di un grande addio con un'ultima partita, non ho rimpianti per questo".

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