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  • Margarita, la 'zarina' che guida il Marsiglia

    Margarita, la 'zarina' che guida il Marsiglia

    Dal gelo del Mar Baltico a un golfo tra i più luminosi del Mediterraneo, dall'infanzia sotto la dittatura sovietica alla guida di una delle multinazionali più grandi del mondo. E' la parabola di Margarita Bogdanova, diventata Margarita Louis-Dreyfus dopo aver sposato nel 1992 Robert Louis-Dreyfus, uno degli uomini più ricchi del pianeta, stroncato nel 2009 dalla leucemia. Insieme a una holding planetaria, due anni e mezzo fa Margarita ha ereditato anche l'Olympique Marsiglia che mercoledì sera sfiderà l'Inter nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. Alla prima stagione da azionista di maggioranza della manager russa (annata 2009-10), l'Om è tornato a vincere lo scudetto, impresa che mancava dai tempi di Bernard Tapie (in bacheca tra il 2010 e il 2011 sono entrati anche una Coppa di Lega e una Supercoppa francese).


    Merito dei 40 milioni investiti nel club da questa donna bella e appariscente dalla vita romanzesca, a partire dalla data di nascita nell'allora Leningrado, avvolta da un piccolo mistero. Infatti, la sua età non è certa, ma viene fatta oscillare tra i 40 e i 43 anni. Di sicuro Margarita è dovuta crescere in fretta. A 7 anni ha perso i genitori in un incidente ferroviario. Viene cresciuta dal nonno Leonid, ingegnere fedele al regime comunista. Invece la nipote, dopo essersi diplomata in "economia pianificata" e aver iniziato a studiare Legge all'università di Mosca (nella capitale diventa anche appassionata di opera lirica), approfitta

    dei primi vagiti della perestrojka di Michail Gorbaciov per scappare all'estero. In Svizzera si sposa per la prima volta con un giovane studente e inizia a lavorare in un'azienda di import-export. Il matrimonio dura pochi mesi, ma dopo poco tempo conosce l'uomo che le cambia la vita: in volo tra Zurigo e Londra, il suo vicino di posto è Robert Louis-Dreyfus. Complice una domanda sulle differenze di fuso orario, una richiesta di traduzione dall'inglese al russo e alcune foto del cane di lui, i due si innamorano e si sposano nel 1992.


    Nascono tre figli che Margarita alleva cercando di tutelare al massimo la privacy della famiglia. Impresa non facile considerato che il marito è a capo di un colosso, uno dei primi quattro al mondo, nel commercio delle materie prime alimentari e tessili: soia, riso, riso e cotone (ricavi annuali intorno ai 75 miliardi di dollari). L'imprenditore francese si interessa anche allo sport, entrando nell'Adidas, partecipando alla creazione di Infront e acquistando l'Olympique Marsiglia. La sua malattia modifica anche il profilo pubblico della moglie che inizia a mostrare la sua tempra: Margarita studia da sola la natura del male che colpisce nel tentativo di dare qualche suggerimento ai medici. "E nelle sale d'attesa degli specialisti Robert cominciò a parlarmi degli affari". Alla morte del miliardario parigino, lei eredita tutto e si mette a capo delle aziende, vincendo lo scetticismo iniziale di parenti e stretti collaboratori di Robert Louis-Dreyfus. "Senza Margarita, Robert se ne sarebbe andato prima", dice uno di loro, Vincent Labrune, presidente dell'Olympique Marsiglia che spesso segue le partite in tribuna a fianco dell'Evita Peron dell'Om, come la chiamano in Francia.

    Margarita, che ha scelto Ginevra come quartier generale dei suoi uffici, non trascura la sua creatura calcistica 600 chilometri più a sud: in estate partecipa all'elaborazione delle strategie di mercato e si consulta con dirigenti e staff tecnico. Dopo essere tornata a vincere in Francia, ora cerca una vetrina internazionale per l'Olympique Marsiglia che frequentava l'Europa di vertice a inizio anni '90, quando conquistò la Coppa Campioni (poi revocata per un caso di corruzione relativa al campionato francese), battendo in finale il Milan. Era il 1993. Adesso di fronte c'è ancora una squadra di Milano. E' tutta la vita che la "zarina", partita dalla Leningrado comunista e ora avvezza a spostare miliardi di materie prime in giro per il mondo, sale un gradino dopo l'altro. Ora vuole arrivare in alto anche nel calcio.


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