'Sono in vacanza purtroppo, dopo quanto accaduto in Grecia, perché al Paok non c'erano le giuste condizioni per lavorare'. Mario Beretta a Radio Toscana racconta la sua breve esperienza in terra ellenica, durata tre settimane, e finita con una risoluzione contrattuale. 'Loro avevano scelto un allenatore italiano perchè pensavo volessero un certo tipo di lavoro, ma in realtà volevano farmi lavorare con una metodologia greca, in un tipo di calcio troppo indietro rispetto al nostro - ha aggiunto l'ex tecnico di Siena e Ternana -. Mutu? E' un grandissimo giocatore, bene ha fatto Prandelli a metterlo al primo posto come giocatore più forte che abbia mai allenato, anche se il neo c.t. della Nazionale ha avuto nel suo spogliatoio anche gente come Gilardino o Adriano ai tempi di Parma. L'apertura verso gli oriundi in Nazionale è un po' particolare perché io, per mia mentalità, sono portato innanzitutto a valorizzare il prodotto italiano, con la crescita degli elementi provenienti dal settore giovanile. Ma il mondo calcistico va verso il modello tedesco e francese, con apertura verso le ex colonie'.

'D'Agostino riportato nel ruolo di trequartista è una soluzione di ripiego, ma lui si è imposto all'attenzione del calcio internazionale nella posizione di centrocampista centrale - ha concluso nel suo intervento Beretta -. Sul mercato la dominatrice è il Genoa: i suoi acquisti non vanno valutati a livello di prima squadra, ma si sta garantendo il futuro anche per gli ottimi scambi a livello di settore giovanile, come metà del cartellino di Strasser dal Milan in cambio di Papastathopulos'.