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  • Marotta rivela il futuro della Juventus

    Marotta rivela il futuro della Juventus

    L'amministratore delegato della Juventus, Beppe Marotta ha dichiarato da relatore a un master di management dello sport, come si legge sul Corriere dello Sport: "Vincere è l'unica cosa che conta. Non esiste un'altra attività di impresa che debba fare i conti con un fattore così imponderabile come il risultato sportivo, un gol in più o in meno può cambiare il verso delle cose e il rischio non può essere calcolato. Ad esempio quest'anno uscire dalla Champions League in quell'incredibile pantano di Istanbul ha significato una perdita di 25 milioni". 

    CALCIOPOLI - "Nel 2006 io era direttore alla Sampdoria. Per quanto riguarda i diritti televisivi la legge allora in vigore ne prevedeva la vendita soggettiva e la retrocessione della Juventus consentì una redistribuzione del 19% della somma totale, ripartito tra le società di A. Eppure la Samp perse 2 milioni, dato che il valore complessivo del campionato aveva subito un contraccolpo. Dopo Calciopoli il brand Juve era molto calato, certi sponsor ci avevano abbandonato anche per ragioni di statuto interno che impediva loro legami con società coinvolte in vicende giudiziarie. Poi c'è stata la risalita, culminata nella costruzione del nuovo stadio e la conquista di risultati sportivi che hanno dato un appeal nuovo. Un passaggio chiave è stato l'arrivo del presidente Andrea Agnelli nel segno della storia e della continuità, tutto questo ha ricollocato in alto il valore del brand fino all'accordo con l’Adidas. Per noi della Juve il modello ideale perseguibile è quello di una società d'intrattenimento, che punti all'equilibrio economico finanziario". 

    SEGRETO - "Per la Juventus il nuovo stadio ha un ruolo chiave nella diversificazioni delle fonti di ricavi e, con maggiori ricavi, poi abbiamo maggiore disponibilità finanziaria sul mercato. Siamo gli unici in Italia ad avere un impianto nuovo di proprietà. Lo Stadium è aperto durante la settimana, finora abbiamo avuto 280 mila visitatori al museo e 180 eventi extra calcio, per lo più convention. Lo Stadium ha creato maggiore occupazione e ha richiesto la creazione di una nuova figura professionale, un direttore stadio, che prima non esisteva da noi. Poi c'è stata la riqualificazione di un'area urbana abbandonata". 

    FUTURO - "Nell'immediato ci sarà intorno allo stadio l'apertura di un centro sportivo per la prima e spero per la seconda squadra, una necessità per il nostro calcio. Ci sarà un albergo, alloggi e altre attività. Rafforzeremo l'impegno nello Juventus College, una creazione di cui sono particolarmente orgoglioso. L'ho pensato per combattere l'abbandono scolastico e per coniugare le specifiche esigenze di un atleta-studente, che non è un privilegiato. La Juve guarda al mondo". 

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