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  • Marotta: 'Spalletti non rischia. Icardi? Tifosi da capire. Nainggolan dia di più' VIDEO

    Marotta: 'Spalletti non rischia. Icardi? Tifosi da capire. Nainggolan dia di più' VIDEO

    • Pasquale Guarro
    Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, ha analizzato a Sky Sport il momento di crisi che stanno vivendo i nerazzurri e il futuro dell'allenatore, Luciano Spalletti: "Più che discussione o chiacchierata, ieri c'è stato un normale confronto che avviene al termine di ogni partita, che si vinca o si perda. Bisogna solo aspettare che l'allenatore finisca il suo iter post partita e ci si incontra. Sfida col Parma decisiva per Spalletti? No, conosciamo il momento dell'Inter, ma la posizione di Spalletti è molto solida. Mancano 16 partite al termine del campionato, ci sono tantissimi punti ancora a disposizione. Siamo al terzo posto, in un momento di difficoltà ma sappiamo che possiamo contare su un allenatore e un gruppo di calciatori capaci, oltre che su un grande pubblico".

    DAI FISCHI ALLO SPOGLIATOIO - "Penso che i fischi dei tifosi siano una dimostrazione d'amore quando le cose non vanno bene. I calciatori devono capire lo stato d'animo di chi spende e fa dei sacrifici per vedere la propria squadra e vorrebbe avere anche dei risultati. È un momento difficile, c'è qualche problema ma si può migliorare. Il miglioramento può arrivare dalla mentalità, che è uno degli aspetti critici di questo gruppo. Deve essere una mentalità vincente, non aspiriamo allo scudetto ma il nostro obiettivo principale oggi è arrivare in Champions League, siamo convinti che Spalletti saprà gestire questo momento e tirarci fuori da questa situazione. Lo spogliatoio? L'involuzione nasce dal fatto che abbiamo giocatori molto bravi, con un'età in cui c'è ancora molto da migliorare, bisogna convincersi che la vittoria si può ottenere attraverso un'applicazione ancora più forte di quella mostrata fin qui".

    SU ICARDI - "Icardi capitano? Le decisioni delle interviste post partita sono della società, ho avuto modo di conoscere Icardi e lo ritengo un bravo ragazzo. Dalla sua c'è il massimo impegno, è giovane e ha ancora margini di miglioramento, non penso sia giusto metterlo sul tavolo degli imputati, ma quando ci sono situazioni di crisi tutte le componenti della società sono colpevoli. La questione del rinnovo? Non credo abbia influito, non può e non deve condizionare le sue prestazioni. Di rinnovi nella sua carriera ne discuterà ancora tanti perché è molto giovane, queste sono dinamiche normali nel corso della stagione. L'aspetto contrattuale è gestito da sua moglie, lui stia tranquillo e pensi a giocare".

    SU NAINGGOLAN - "Ha avuto delle difficoltà di inserimento accompagnate da prestazioni non consone a quelle a cui ci ha abituato, ma sono convinto che parliamo di un professionista che può e deve dare di più, ne è consapevole anche lui e so che con Spalletti stanno facendo un lavoro particolare. Non è in forma splendida, ma la sua professionalità deve emergere e quando lo farà ci darà prestazioni di grande carattere".

    ANCORA MAROTTA - Marotta ha poi parlato ai giornalisti presenti a margine del premio Gianni Brera al teatro Dal Verme, tra cui l'inviato di Calciomercato.com, Pasquale Guarro: "È un momento negativo dell'Inter, che si può superare grazie al contributo di tutte le componenti, anche Spalletti. Non è da mettere sotto esame o in discussione il suo lavoro, è un bravo allenatore che sta guidando una squadra terza in classifica in un momento difficile. Bisogna essere fiduciosi e ottimisti, sapendo che c'è da migliorare. Oggi siamo meritatamente in zona Champions, questa è una squadra che ha un dna molto preciso e se c'è un aspetto da migliorare in modo importante è quello relativo alla mentalità e alla cultura del lavoro. Se con la Champions Icardi e Spalletti restano? Certo. Io sono contrario alle clausole rescissorie, se non c'è armonia tra giocatore e società alla fine va via comunque. Ora c'è la clausola, ma c'è un buon rapporto tra il giocatore e il club. Se cercheremo di toglierla? Non è argomento di discussione. Ho parlato col presidente Zhang, è un confronto consuetudinario, quello che ho dichiarato è frutto della condivisione col presidente e la proprietà. Dobbiamo essere capaci di creare un corpo unico, società squadra e allenatore. Le difficoltà ci sono, ma con l'unione si possono superare questi momenti. Con Spalletti ho un rapporto schietto, diretto e anche d'affetto. Troveremo la formula per uscire da questo momento di crisi. Quando si entra in una società importante come l'Inter si sa che c'è una grande pressione e una grande voglia di vittoria, ci sono da gestire momenti difficili. Il senso di appartenenza significa avere nel proprio dna un amore verso questi colori e questo pubblico, i ragazzi devono capire quanto amore li circonda e ripagare in campo la fiducia che tutti hanno in loro. Conte? Sono mesi e mesi che non lo sento".

    'ESONERO? NON CI SONO CONDIZIONI' - Beppe Marotta ha parlato anche a Sportmediaset del momento che stanno vivendo i nerazzurri e, in particolar modo, del futuro di Luciano Spalletti: "Se resta? Sì, non si può parlare di panchina a rischio. Nei miei ultimi 22 anni da dirigente in Serie A non ho mai esonerato nessun allenatore e qua non ci sono le condizioni". 
     

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