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  • Marotta: 'Pogba resta, ma decide lui'

    Marotta: 'Pogba resta, ma decide lui'

    Beppe Marotta, ad della Juventus, parla ai microfoni della Domenica Sportiva del 'caso Totti': "E' evidente che la Roma deve gestire una situazione veramente imbarazzante. Io posso dire quello che è successo a noi con Del Piero, che credo sia un'icona del calcio, un'icona della Juventus, una leggenda della nostra società e dei tifosi in generale. Quando è scaduto 
    il contratto, noi abbiamo rinnovato per una stagione e il presidente è stato molto esplicito nel corso dell'assemblea degli azionisti che si è svolta ad ottobre, quindi qualche mese dopo il rinnovo: ha decantato giustamente le gesta di questo grandissimo campione, che ha contribuito a grandi successi nella nostra società, e ha annunciato nel contempo che sarebbe stata l'ultimo anno. Tant'è che tutto si è concluso nel migliore dei modi, con uno scudetto nuovo nella gestione di Conte e con il grande saluto a un grande campione che è appunto Del Piero. Noi siamo stati molto chiari ed espliciti, credo che valga la pena sottolineare quello che esiste da sempre nello stemma del Brøndby, che è una squadra danese: supra societatem nemo. Nulla c'è sopra la società. Da che parte sto? Difficile. Considero loro due professionisti, sto con la Roma, con  la società. Bisogna capire poi Spalletti a che titolo ha agito".

    Per Del Piero c'era l'opzione per ritornare alla Juventus da dirigente?
    "Noi abbiamo fatto una scelta molto chiara. Non dimentichiamo che quando è iniziato il nuovo ciclo con la presidenza di Agnelli è entratà in società un'altra leggenda del calcio bianconero, un Pallone d'Oro, Pavel Nedved, quindi da una parte io ritengo che ogni società debba avere al suo interno e consiglio, a livello dirigenziale, una grande figura a livello di leggenda. Nedved lo è stato e lo è tutt'ora, quindi sta svolgendo un compito importantissimo".

    Quindi avete scelto Nedved e non Del Piero?
    "Anche perchè Del Piero giocava ed evidentemente non potevamo sceglierlo".

    ANCHE LA ROMA PER LO SCUDETTO: "Io credo ci siano cinque squadre raggruppate in ancora in 10 punti e alla luce delle giornate che mancano e dei punti che ci sono a disposizione, nulla è definito, bisogna stare attenti a tutto. Credo che la Roma sia una sorpresa della seconda parte del campionato con l'avvento di Spalletti. Una squadra che sta giocando bene, sta divertendo, sta facendo gol e sta realizzando, quindi credo potrà recitare un ruolo molto importante".

    SU JUVE-BAYERN - "Vogliamo essere protagonisti ovunque e siamo concentrati su questo big match col Bayern. Ci sono infortunati e Allegri valuterà lunedì 22 chi sarà arruolabile".

    SU ALLEGRI E CONTE - "L'allenatore va via quando o fa male o si chiude un ciclo. Con Allegri il ciclo è appena iniziato. Il problema Allegri non esiste. E non è facile trovare squadre migliori della Juventus. Un eventuale ritorno di Conte? Il ciclo di Conte era concluso. Ora è il ct della Nazionale e il rapporto con lui buono. Ora c'è Allegri, c'è il suo ciclo: noi vogliamo continuare con lui e crediamo che la volontà sia reciproca. Allegri verso il rinnovo? Sì, ho già detto che non vogliamo arrivare all'inizio della nuova stagione con un allenatore in scadenza (Allegri è in scadenza nel 2017, ndr). Credo che ci siano le premesse per incontrarci e per discutere del rinnovo".  

    SUL MERCATO - "Rinnovo per Allegri? Le condizioni ci sono tutte, inziare un campionato con un allenatore in scadenza non è accettabile. Pogba? L'anno scorso si sono avvicinati in tanti per aprire una trattativa, ma noi abbiamo detto di no a tutti: è troppo importante per la nostra economia di gioco, la Juve non è abituata a vendere campioni. Seguiamo parecchi giovani interessanti, quest'anno abbiamo cambiato dieci venitquattresimi della squadra, ma puntando sui giovani. Non è facile migliorare la rosa della Juve, per questo credo che arriveranno pochi giocatori. Vidal? La volontà del giocatore vale di più della volontà della società, è stato lui a volere andare al Bayern. Quando un giocatore vuole andare via, non lo pupi trattenere. Gundogan o Pogba? Sarà più facile tenere il francese, il tedesco potrebbe scegliere un altro campionato e non il nostro. I giovani? Noi puntiamo molto sui giovani italiani, la collocazione non è però facile: non si può indossare facilmente la maglia della Juve, Rugani ne è un esempio. Berardi? E' una positiva realtà del nostro calcio, ma non si può dire che arriverà al 100%. Morata? Il Real ha diritto di recompra, ne parleremo presto: noi puntiamo molto sullo spagnolo. Più facile Nedved presidente o il ritorno di Conte in panchina? Ora è impossibile dirlo"
     

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