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  • Marrone:| 'Studiavo Pirlo, ora imparo da Bonucci'
Marrone:| 'Studiavo Pirlo, ora imparo da Bonucci'

Marrone:| 'Studiavo Pirlo, ora imparo da Bonucci'

Leader nell’Under 21, stagista alla Juventus, centrocampista centrale nell’Under, difensore centrale alla Juve. Le vite parallele di Luca Marrone. Lo porteranno a una carriera importante. Perché Ciro Ferrara prima e Devis Mangia poi ne hanno fatto una colonna della loro Nazionale e Antonio Conte non si è mai voluto privare del ragazzo che ha avuto anche a Siena nella cavalcata trionfale per la serie A.

Double face - Luca lo scorso anno un po’ soffriva perché le occasioni in bianconero erano poche e l’Under era il suo libero sfogo. Ora, invece, è uno di loro e non porta certo le borse ai compagni più famosi: «Sono finiti quei tempi... Scherzi a parte, mi sento uno del gruppo, sono integrato bene con i compagni. Chiaro che io ho sempre guardato e seguito Pirlo e Marchisio perché nasco centrocampista. Ma ora studio soprattutto Bonucci perché il mio ruolo alla Juve è quello di centrale nella difesa a tre, per uscire dall’area palla al piede e impostare. Se me lo avessero detto non me lo sarei immaginato, ma ora che mi alleno soltanto da difensore mi sto abituando. L’importante è essere a disposizione e farsi trovare pronti. Ovviamente, devo migliorare in tante cose, devo imparare, soprattutto, a marcare meglio. In Nazionale cambia tutto, ma non per me: torno a fare il centrale di centrocampo. Ma il problema dell’adattamento non si pone perché è il ruolo che ho sempre fatto».

Spareggio - Marrone si concentra sulla sfida di domani con la Svezia. Non pensa a Juve-Napoli del 20. Ora l’obiettivo è quello di arrivare alla fase finale dell’Europeo: «Non può essere altrimenti. Abbiamo fatto tanta strada, dobbiamo giungere al traguardo. Credo che la nostra squadra sia fatta da ottimi giocatori. Nel girone e nelle amichevoli fatte ci siamo contraddistinti per aver imposto il gioco, creato tanto e aver pensato in maniera offensiva. Abbiamo sempre cercato di fare noi la partita. Stavolta è diverso perché è come giocare una doppia finale contro una Svezia che mi dicono non essere più quella che avevamo battuto per 3-1 a Reggio Emilia in amichevole (il 24 marzo del 2011). So che loro hanno cambiato parecchi elementi, ma noi dobbiamo giocare come sappiamo».

Marrone, giocò quella gara. Con lui, del gruppo che sta qui a Francavilla, entrarono in campo anche Bardi, Donati, Caldirola, Borini e Gabbiadini. L’Italia è cambiata tanto. Tantissimo.

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