Massaro a CM: 'Milan, c'era una volta un segreto. L'Italia? Ci va chi è in forma'
Daniele Massaro, ex attaccante rossonero, ha commentato in esclusiva a Calciomercato.com l'avvio di stagione dei rossoneri e cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno: "L'anno scorso il Milan ha fatto un grande recupero e un'annata straordinaria. E' arrivato in Champions League con una rosa che non era sicuramente alla pari di altre squadre e diverse squadre sono arrivate dietro di noi. Chi ha vinto era decisamente molto più forte. Con l'arrivo di Balotelli, il Milan ha certamente fatto il salto di qualità".
A proposito di SuperMario e dell'intervista con tanto di scuse dopo la scenata contro il Napoli, Massaro rimpiange con nostalgia i vecchi tempi in rossonero: "Una volta se non eri vestito da Milan dovevi avere un certo tipo di abbagliamento. Al Milan la professionalità e il rispetto che c'erano verso il compagno, la società e la maglia non esistevano da nessuna parte. Questo è stato il segreto del Milan che per dieci anni ha vinto. E' stato vincente anche fuori dal campo. Gli atteggiamenti, la dedizione, il professionismo. Anche in allenamento".
La difesa rossonera è sul banco degli imputati e Massaro rimpiange un po' la retroguardia degli anni d'oro rossoneri: "La mia fortuna è stata quella di allenarmi tutti i giorni con la difesa più forte al mondo: Tassotti, Baresi, Costacurta, Maldini. E' stato un gran vantaggio per me era facilissimo trovare i tempi e gli spazi di inserimento e il modo di smarcamento perchè loro facevano tutto: elastico, fuorigioco diagonale, e raddoppi. Poi una volta a San Siro con la Roma sono riuscito a fare gol contro di loro: è stata una grande soddisfazione. Ammetto che mi manca vivere lo spogliatoio di Milanello, sentire la maglia sudata e il gruppo".
Massaro ha vinto anche il Mondiale 1982 con l'Italia. Una Nazionale che l'ex rossonero vede ora incanalata nel binario giusto. E guai a sottovalutare il codice etico: "Prandelli ha delle regole e i giocatori devono rispettarle sia in campo che fuori e questo è molto importante. Il ct ha il compito più facile, selezionare i giocatori forti, ma per il poco tempo che ha fa giocare bene la squadra. Da qui alla fine dell'anno avrà molte scelte. Sta venendo fuori bene Giuseppe Rossi ma non conta il nome va portato chi è in forma. Anche al Mondiale: è un torneo che dura 30 giorni, non hai tempo di recuperare un giocatore. Secondo me Rossi sta lavorando bene e Prandelli ha la possibilità di provare nuove soluzioni".