C'era una volta il Milan che, quando puntava un giocatore, qualunque egli fosse e qualunque fosse il prezzo da pagare per ingaggiarlo, andava, pagava e prendeva. Nell'estate dell'Anno Domini 2013, basta vedere che cosa sta accadendo per Ljajic e Honda per rendersi conto di quanto il mercato sia cambiato e quali siano le sue nuove gerarchie.

Ieri sera, la Fiorentina ha definito ufficialmente "irricevibile, tardiva e inopportuna" la proposta di 8 milioni di euro, formulata da Galliani, per acquistare il cartellino di Ljajic, in scadenza di contratto nel 2014. I viola sono stati chiari: o si parte da una base d'asta di 10 milioni o non se ne fa nulla, anche a costo di perdere il serbo a parametro zero nell'anno che verrà. I Della Valle sanno che la linea dura paga, come il caso Jovetic insegna: hanno proposto a Ljajic il prolungamento sino al 2019 e aspettano. Intanto, i lacci e i lacciuoli imposti da Berlusconi a Galliani impediscono a quest'ultimo di prendere subito anche Honda. Il Cska non transige: poiché il giapponese si è accordato con Via Turati per trasferirsi a Milano dal 1° gennaio, se brucia dalla voglia di andarsene, che il Milan paghi un indennizzo di 4,5 milioni di euro, altrimenti Honda resta dov'è. 

Galliani ha rivelato di avere telefonato per venti volte, senza successo, al presidente moscovita.

Una volta sarebbe stato il presidente del Cska a telefonare per venti volte al Milan onde avere udienza: anche questo è un segno dei tempi. Come lo è l'incipiente passaggio dell'Inter da Moratti a Thohir, nonostante i tormenti e le titubanze del Figlio di Angelo. Patemi comprensibili: la famiglia Moratti appartiene alla storia dell'Inter come l'lnter appartiene alla storia della famiglia Moratti. Ernesto Pellegrini è intervenuto in tackle scivolato sull'indonesiano ("Sono pronto a sostenere una cordata di imprenditori italiani per evitare la cessione dell'Inter a Thohir"), ma ormai è troppo tardi.  Ci sono almeno 514 milioni di buone ragioni per dire sì al multimilionario asiatico: 300 sono i milioni di euro che egli offre in cambio del 75% del pacchetto azioniario; 214 sono i milioni dell'esposizione debitoria dell'Inter con le banche e con i fornitori. L'accordo verrà formalizzato entro agosto e ratificato in settembre. Dipenderà dai tempi dell'intesa il raggiungimento dell'obiettivo Nainggolan che Cellino valuta almeno 12 milioni di euro e, per ora, non molla, come non molla né Agazzi né Astori.

Intanto, su espressa richiesta di Garcia che l'aveva avuto quando condusse il Lille a diventare campione di Francia, la Roma ha presoGervinho dall'Arsenal: 8 milioni di euro e 2 milioni di bonus legati ai risultati. Sempre più certa la partenza di uno fra Osvaldo e Borriello. L'italoargentino viene considerato dal Napoli l'alternativa a Jackson Martinez per il quale il Porto continua a chiedere 40 milioni di euro mentre De Laurentiis è disposto ad arrivare al massimo a trentadue. Benitez, però, ha fortemente bisogno di un grande difensore centrale: i 5 gol incassati dai partenopei durante il week end londinese (2 dall'Arsenal e 3 dal Porto) hanno fatto suonare le campane a martello. Skrtel, fedelissimo di Benitez dai tempi del Liverpool, è l'obiettivo del Napoli. I Reds chiedono 10 milioni di euro, la controparte è disposta ad arrivare al massimo a sette. Si tratta.

Ricca di colpi di scena promette di essere ancora la trattativa per portare Bale dal Tottenham al Real, pronto a spendere 120 milioni di euro (compreso il cartellino di Fabio Coentrao), mentre contro gli Spurs s'infuria anche Al Qaeda, a conferma che sono saltte tutte le marcature.

Ieri sera, un piccato Villas-Boas ha accusato Ancelotti di avere sbagliato, rivelando i contatti in corso, come se il portoghese non sapesse ciò che sanno anche i muri di White Hart Lane. Ma il discorso da fare è un altro: 120 milioni per Bale sono una follia pura, una degenerazione senza precedenti.

E siccome sulla nave dei folli c'è sempre posto, ecco che il presidente del Barcellona, Sandro Rosell, dichiara: "Se qualcuno vuole Messi, prepari 580 milioni di euro".

Il Real, intanto prolunga sino al 2018 il contratto di Ronaldo, garantendogli 50 mila euro netti al gorno. Chiamate il 113. E non solo quello.