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  • Mercato baby, quando sognare fa danni

    Mercato baby, quando sognare fa danni

    "Sui ragazzini che giocano a calcio ci sono troppe pressioni e troppe aspettative": parola di Paolo Maldini. L'ex capitano del Milan, ospite domenica sera in tv su Rai 3 da Fabio Fazio, ha ricordato che, quando era bambino, fuori dal campo in cui giocava c'era un cartello in cui si invitavano al silenzio i genitori presenti come spettatori. 

    UNO SU MILLE CE LA FA - Sono passati 40 anni, ma il tema è ancora attuale. Con tanti avvoltoi pronti ad approfittare dell'ingenuità di chi sogna un futuro da calciatore professionista. Proprio in questi giorni la Figc ha pubblicato un report sul calcio con i numeri della passata stagione: in Italia tesserati 827.784 giovani dai 5 ai 16 anni. In Serie A ci sono 1.149 giocatori, compresi gli stranieri arrivati dall'estero. Tradotto: meno di uno su mille ce la fa. 

    IL MERCATO DELLE ILLUSIONI - Sul territorio nazionale operano oltre 13mila società. Molte di loro si danno battaglia in una guerra tra poveri, contendendosi bambini e ragazzini come nel calciomercato dei grandi. Non girano soldi (anzi, per giocare bisogna pagare l'iscrizione annuale), ma volano promesse su un futuro da professionista. Allenatori e dirigenti fanno gara a chi la spara più grossa, contattando direttamente i baby calciatori o i loro genitori (cosa teoricamente vietata dai regolamenti ma in pratica largamente diffusa). Purtroppo c'è sempre qualcuno che abbocca. E a quel punto può scatenarsi l'effetto domino: "Se quello va lì, allora deve andare via anche mio figlio che non è meno forte di lui". Passare da una squadra dilettantistica a un'altra vicina li fa sentire più importanti, tanto che sono disposti a giocare meno per vincere di più. Nel settore giovanile vincere dovrebbe essere l'ultima cosa che conta, invece è l'unica cosa che conta. Senza dimenticare che, fino ai 13 anni di età, per la Figc non esiterebbero classifiche e non andrebbe fatta alcun tipo di selezione. Chi resta nella stessa squadra (indebolita) magari perderà qualche partita in più, ma crescerà meglio e con gli amici di sempre. I valori non si vendono al mercato. 

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