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  • Torino, sprint finale:| Le risorse? Dal mercato...

    Torino, sprint finale:| Le risorse? Dal mercato...

    • A.S.

    Ventinove maggio 2011, il Torino chiude il campionato di serie B (secondo complessivo) all'ottavo posto con 58 punti. Uno in meno di quanto la nuova edizione del Toro ha accumulato in 29 giornate, ovvero con 13 partite in meno. E' sufficiente questo dato, clamoroso, per porre in risalto la svolta che si è consumata da quel 29 maggio a ora. Svolta che si colora vieppiù di epocale ricordando come, curiosamente ma non casualmente, alla 29ª giornata in entrambe i precedenti campionati il Torino fosse fermo a quota 41 punti: 18 in meno dei 59 attuali. Merito innanzitutto di Cairo, che ha compreso l'importanza di agire tempestivamente sul mercato e fornire al tecnico una squadra in gran parte formata per la partenza del ritiro. Merito anche del lavoro di Petrachi, buono a fare le nozze con i fichi secchi o, comunque, con poco più.

    Tuttavia merito innanzitutto di Ventura e dei suoi giocatori, che hanno saputo azzerarsi e azzerare, con l'esempio, le pesanti negatività che gravavano su ogni cosa e ogni testa. E merito della piazza, dei tifosi che, sfogata l'inevitabile rabbia al principio, hanno saputo seguire e spingere la squadra, farsi contagiare, riconoscere il valore, le virtù, i sacrifici. Sono le condizioni favorevoli che hanno permesso a questo gruppo di esprimere il proprio potenziale. Con un organico di 29 elementi, compresi i giovani Gomis e Chiosa, Ventura ha virtualmente ventisei, ventisette possibili titolari. Un capitale che, ad appena tredici partite dalla conclusione, non è stato nemmeno ancora del tutto scoperto.

    E', questa, un'altra novità dell'era Cairo: pressoché un inedito. Nelle precedenti stagioni, i vari allenatori - di prima come di seconda scelta - a questo punto dell'annata avevano già fatto il giro della rosa almeno quattro volte, voltato e rivoltato le risorse una per una, dato fondo a ogni possibilità offerta dall'organico per cercare di trovare la formula giusta. E che dire dei mercati di gennaio? Rincorse emergenziali per tappare falle, scommesse nella speranza di pescare l'asso magico pigliatutto. Stavolta, invece, il Torino non aveva sirene che intontivano: l'unico allarme è stato quello del portiere, dovuto però a cause di forza maggiore, il grave e sfortunato infortunio patito da Ferdinando Coppola. E' arrivato Francesco Benussi. Per il resto, il club si è mosso senza assilli. Voleva rafforzare l'attacco ed ha preso Riccardo Meggiorini. Poi si è aggiudicato pure Salvatore Masiello e Cristian Pasquato: risorse aggiunte che non sono state ancora intaccate. Rappresentano, assieme a Stefano Guberti, quel potenziale ancora inespresso che, numericamente, è un 3 per cento della rosa. Guberti, Masiello, Pasquato: nei tre decisivi mesi finali del campionato, Ventura potrebbe scoprire un nuovo tesoretto. La fantasia - che tanto è mancata - di Guberti; la spinta a sinistra di Masiello; i calci piazzati e la rapidità di Pasquato. A questo punto della stagione, non è poco. Anzi, è proprio una rarità: chi altri può vantare un simile surplus? Quasi un mercato di primavera.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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