Messi: 'Ronaldo e Ibra delle star, io parlo sul campo. L'Inter? La seguo...'
CR7 - Ronaldo ha giocato in 4 paesi, Messi solo nel Barcellona. La risposta de la Pulga: "Ognuno di noi cerca le esperienze che ritiene migliori per se stesso. Io non ho mai avuto la necessità di abbandonare il miglior club del mondo, che è il Barcellona. Qui mi godo ogni allenamento, ogni partita e la città. Nel complesso si tratta di un’esperienza super completa e ho sempre avuto chiaro in mente qual è il mio obiettivo qui senza aver bisogno di andare a cercarlo altrove. Ibra e Ronaldo si promuovono? Io preferisco che siano gli altri a parlare di me. So ciò che sono, quello che ho fatto e ciò che posso ancora dare, però me lo tengo per me. Che siano gli altri a commentare, a me non piace parlare di me stesso, preferisco sempre pensare al collettivo".
SULL'INTER - "Se mi ha sorpreso? No, perché la stavamo seguendo da un po’ e sapevamo ciò che avremmo affrontato. Io l’avevo vista in campionato, dove è partita benissimo, nel quale sta lottando alla pari con la Juve, cosa per niente facile né scontata. Sapevamo che quella di Conte è una squadra molto ordinata, che gioca a memoria, che ha già ben chiari i propri automatismi e che ci avrebbe creato delle difficoltà. E così è stato".
SUI FIGLI - "Thiago e Mateo sono destri. Ciro? Niente, non ho un mancino in casa, è destro pure lui. Se i più grandi hanno una posizione preferita? No, a quell’età i bambini corrono dietro alla palla e cercano di stare vicino alla porta perché vogliono far gol. Impossibile capire in che ruolo giocheranno".
GLI OBIETTIVI - "Sogno di continuare a vincere trofei con le mie squadre, m’interessano più dei premi individuali, che poi sono la conseguenza di quanto fatto insieme ai compagni. Per questo ho ringraziato Luis Suarez e Jordi Alba, che mi hanno accompagnato alla cerimonia della Scarpa d’oro, sono i principali artefici dei gol che mi hanno portato alla vittoria. E poi sogno di vincere di nuovo la Champions. Questa è la grande sfida: mettere un’altra Champions in bacheca anche perché è una cosa che poi porta con se i riconoscimenti individuali. Ma ripeto, vincere The Best, il Pallone d’Oro o il Puskas non fa parte dei miei obiettivi: se succede, meglio, ma se non arrivano non è un problema"