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  • MI RITORNI IN MENTE: 18 giugno 2001, Thuram è della Juve
MI RITORNI IN MENTE: 18 giugno 2001, Thuram è della Juve

MI RITORNI IN MENTE: 18 giugno 2001, Thuram è della Juve

  • A.P

'Sono stato costretto a scegliere la Juve. E' la più forte'. Si presenta così Lilian Thuram in un periodo in cui la Juve è davvero la più forte ed acquista i più forti. Lo vogliono Manchester United, Real Madrid, Inter e Milan ma a spuntarla è ancora una volta la Juve.
Il 18 giugno 2001 il difensore francese firma il suo contratto con i bianconeri. La Juventus paga al Parma 70 miliardi di vecchie lire, a lui vanno 10 miliardi a stagione fino al 2006. A Torino forma una colonia francese, insieme a Zidane e Trezeguet. I Blues in quegli anni dominano il pianeta.


In poco tempo Thuram diventa un pilastro nella Juve di Lippi dove gioca come laterale destro e  difensore centrale, ruolo che predilige. Nella stagione 2004-2005 sulla panchina siede Fabio Capello che lo schiera fisso al centro della difesa al fianco di Fabio Cannavaro. Intelligenza tattica, sicurezza ed eleganza lo rendono in quegli anni tra i difensori più forti e affidabili del mondo.

Il 21 luglio 2006 il sogno finisce. La Juve è in ginocchio dopo la bufera Calciopoli ed è costretta a mettere all'asta tutti i suoi pezzi migliori. Il francese insieme a Gianluca Zambrotta finisce a Barcellona. Mentre la barca affonda, Thuram è tra quelli che salta per primo. 'Calciopoli? E' normale la dura presa di posizione assunta dalla giustizia sportiva nei confronti della Juventus", dichiara. E ancora più tardi: "Juventus? Chi? Che cos’è?".

Nel 2006 il sogno finisce non solo per la Juve ma anche per Thuram. In azulgrana i fasti di Torino sono ricordi lontani. Il francese gioca poco, chiuso da Puyol e Marquez.
Nel 2008 mentre è in procinto di trasferirsi al Psg gli viene diagnosticata una patologia al cuore. Si teme sia la stessa malformazione che anni prima aveva ucciso suo fratello, giocatore di basket. Gli esami rivelano un problema diverso, di minore entità ma Thuram, ormai trentaseienne, non vuole rischiare e dice addio al calcio.


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