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  • Migliaccio-Nocerino:| Spinta biturbo del Palermo

    Migliaccio-Nocerino:| Spinta biturbo del Palermo

    • D.V.

    Da gregari a giganti trascinatori. Nocerino e Migliaccio sono l'emblema del potere della classe operaia, di quei giocatori dal basso profilo che magari non sciorinano fantasia e spettacolo ma che hanno quella grinta incontenibile e quella verve che gli permettono di rendersi decisivi quando serve. Storie di due ragazzi della porta accanto, senza velleità eccessive ma, da meridionali doc, con tanta voglia di dare. Sono arrivati a Palermo in punta di piedi e, con dedizione e spirito di sacrificio, hanno saputo aspettare per dimostrare, al momento opportuno, la stoffa dei campioni.

    Migliaccio è arrivato nella stagione 2007-2008, su richiesta esplicita dell'ex tecnico Colantuono. Non ha fatto registrare un avvio brillante, che gli ha fatto piovere addosso qualche critica di troppo, ma il giocatore di Mugnano è riuscito a superare lo scetticismo, ingoiando in silenzio, da vero professionista, anche qualche rospo e attendendo, con pazienza, il meritato riscatto. E quel momento tanto atteso finalmente è arrivato, da martedì scorso è stato battezzato l'eroe Giulio, quello che ha messo la firma su una pagina storica del Palermo. L'adeguata ricompensa di chi ha saputo stringere i denti e si è sacrificato, con encomiabile duttilità, anche a giocare in un ruolo, quello di difensore centrale, non perfettamente congeniale alle sue caratteristiche. C'è voluto poco perché Migliaccio entrasse nel cuore dei tifosi palermitani, che sembrano dare una spinta particolare al centrocampista.

    Infatti da quando il giocatore indossa la maglia rosanero ha realizzato otto gol, tutti al 'Barbera'. Ormai è una delle anime di questo Palermo e ha tutte le carte in regola per candidarsi a essere uno dei leader di questa squadra, che comincia a respirare aria d'Europa. In questa stagione il numero otto rosanero ha centrato ben quattro gol, di cui due in campionato, uno in Europe League contro il Losanna (la sua prima rete in una competizione europea) e l'ultimo spettacolare contro il Milan, che entrerà appunto nella storia. Un exploit che testimonia che questo Palermo non è fatto solo dei vari Pastore, Miccoli, Pinilla, Ilicic, ovvero di quei talenti che, come ha confessato lo stesso Rossi, ti fanno vendere i biglietti ma spesso sono gli altri, quelli che il più delle volte godono di qualche titolo sui giornali in meno, ma ti fanno vincere.

    Nocerino si è sposato l'anno scorso dopo la nascita del piccolo Francesco, nome che ha voluto dedicare a Padre Pio, a cui è molto devoto. Anche il numero della maglia del giocatore napoletano non è casuale. Ha deciso in­atti di cedere il nove a Hernandez per prendere il ventitré, che è il giorno della morte del santo. Arrivato nel 2008 anche lui ha dovuto faticare per ritagliarsi uno spazio importante. E dopo molte resistenze, è riuscito a convincere e a meritare la tanto agognata maglia della Nazionale. Per la carica esplosiva e la grinta che dispensa in ogni gara può essere paragonato a un'altra bandiera, che si chiama Giovanni Tedesco, al quale Nocerino ha voluto dedicare la finale di Coppa Italia, indossando, durante i festeggiamenti di fine gara, la maglia numero quattro. Si candida a essere il suo erede. Da una bandiera a un'altra per volare in Europa.

    (Corriere dello Sport - Edizione Sicilia) 

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