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  • Ibrahimovic al Milan, Abate: 'Ci speravo'

    Ibrahimovic al Milan, Abate: 'Ci speravo'

    Il terzino destro del Milan, Ignazio Abate ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport

    Abate, lo sa che, a parte l’età, lei rispecchia tutti i parametri presidenziali? Italiano, con agganci azzurri e prodotto del vivaio. 
    "Ne sono felice e posso dire che è una filosofia assolutamente corretta, che alla lunga ripagherà e darà i suoi frutti. Questa è la base da cui ripartire, poi occorre l’innesto di 2-3 top player. Ecco, a mio parere è questo il mix giusto". 

    Occorre solo capire se ci sarà ancora Berlusconi a dare le linee guida. 

    "Per me è molto difficile immaginare un Milan senza Berlusconi. È un binomio inscindibile, e anche se è già successo non riesco a immaginare club italiani in mani estere. Spero che tenga duro con la maggioranza, lui è l’anima di questa società, per lui nulla è impossibile. Poi, ovvio, prenderà la decisione che riterrà migliore per il bene del club. Di questo sono certo". 

    Il fatto che abbia esonerato tre allenatori negli ultimi due anni però non è molto positivo. 
    "Spero non accada più, ripartire da zero ogni anno è dura. Mi spiace per Inzaghi, che è un amico e diventerà un grande allenatore. Adesso comunque vedo basi solide per aprire un ciclo vincente". 

    Sta dicendo che Mihajlovic è l’uomo giusto per voi? Dopo il gol a Frosinone è corso ad abbracciarlo. 

    "Agli occhi della squadra, e parlo a nome di tutti, è un grande uomo. Ci ha dato fiducia e autostima, cosa che ci mancava. A Frosinone, nell’intervallo, pensavamo che ci avrebbe ribaltato e invece ci ha dato coraggio, mantenendo grande lucidità. Con Mihajlovic siamo tutti migliorati, in allenamento non c’è uno che non vada al massimo, e non certo perché ci minaccia. È carismatico di suo, non ha bisogno di arrabbiarsi". 

    Magari l’avrete visto nervoso: non è semplice rischiare il posto tutte le domeniche. 
    "È stato molto bravo perché ha compattato l’ambiente anche nei momenti più difficili. La sua qualità migliore è la lealtà: da lui non hai mai sorprese, anche se si tratta di cose poco piacevoli. Per noi questa è una garanzia. Non è bello vederlo in difficoltà, perché anche la squadra si sente attaccata". 

    Secondo lei fin dove potrebbe portarvi in classifica? 

    "Questa squadra ha una base forte, arriveremo in una posizione rispettabile". 

    Non suona benissimo... 
    "Voglio dire che l’obiettivo è l’Europa. Se intendete la Champions, fino a ora magari non abbiamo dimostrato di meritarla, ma non è una missione impossibile. Rido quando sento parlare di campionato di basso rango: la verità è che si è livellato verso l’alto. Ora comunque pensiamo all’Empoli: è questa la partita difficile, non il derby". 

    Dicono anche che la campagna acquisti del Milan non sia stata all’altezza. 

    "Non sono d’accordo. Galliani ha costruito una squadra competitiva. Solo Juve e Napoli hanno qualcosa in più. La rosa è buona, prendete Honda: è lui l’ago della bilancia in questo momento, ci ha dato equilibrio. A me dà una bella mano, è serio e intelligente, e ha una resistenza pazzesca. Resta una persona con un carattere abbastanza chiuso, ma si è inserito bene nel gruppo". 

    Galliani dice che se potesse scegliere, riporterebbe indietro Thiago Silva e non Ibra. 
    "Se rispondo Thiago anch’io, poi Zlatan mi cazzia... Con Ibra ho un’amicizia forte, quando si era parlato di lui in estate ci avevo davvero sperato. Sarebbe stato bello". 

    Che cose c’è nel futuro a medio e lungo termine di Abate? 

    "Uno degli obiettivi stagionali senz’altro è l’Europeo. Per il resto, ho l’ambizione di chiudere la carriera al Milan". 

    Da vero senatore. Al Milan è un ruolo particolarmente complicato. 
    "Sono cresciuto a strettissimo contatto con Nesta, che a sua volta divideva la camera con Pirlo. Li osservavo in silenzio ed è da loro che ho imparato a essere di esempio ai compagni. E comunque all’epoca era difficile prendere esempi negativi".
     


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