Calciomercato.com

  • Fiorentina, Mihajlovic:| Si racconta a Coverciano

    Fiorentina, Mihajlovic:| Si racconta a Coverciano

    • Luca Cellini

    'Ho letto un'intervista in cui Claudio Ranieri ha detto che un caso come quello di Ferguson in Inghilterra, che è rimasto sulla stessa panchina senza vincere niente se non dopo sette anni, qui non si potrebbe mai realizzare. Sono d'accordo con lui. Qui in Italia non si darebbe mai tanto tempo ad un allenatore, ma anzi si arriva alle esagerazioni di esonerare gli allenatori prima che inizi il campionato'. Lo ha detto il tecnico della Fiorentina Sinisa Mihajlovic, nel corso dell'incontro con gli allenatori svoltosi ieri sera al Museo del calcio di Coverciano, intitolato 'Il ruolo determinante dell'allenatore nelle dinamiche educative di gruppo', evento all'interno delle iniziative 'Vivo azzurro', organizzate a Firenze in vista della gara di martedì prossimo tra Italia e Slovenia. 'Tutti gli allenatori più o meno sanno allenare in Italia, la differenza la si fa motivando i propri giocatori, dandogli stimoli e migliorandoli sul piano mentale - ha aggiunto il tecnico viola -. Ad esempio io ho fatto delle cassette con le giocate dei giocatori migliori al mondo, per ogni ruolo, selezionando quindici minuti della loro fase difensiva e quindici della loro fase offensiva. Ho preso ad esempio spezzoni di giocate di giocatori quali Iniesta e Piqué, e poi li ho dati, a seconda del ruolo, a ciascun mio giocatore, dicendogli di studiare tali cassette, per poi parlarne insieme'.

    'La gestione dei calciatori qui in Italia è più difficile rispetto alla Serbia - ha sottolineato poi Mihajlovic -. In Italia i giovani che arrivano in prima squadra hanno già fama, e peggiorano caratterialmente rispetto ai loro primi anni nel calcio. Qui più che giocatori, sono attori. In Serbia si costruisce il gioco, in Italia si distrugge. In Serbia la cultura del lavoro, in un Paese che era comunista, rende tutti i giocatori come soldati e gli allenatori danno molta importanza all'educazione, in particolare del lavoro. Ad esempio io ho incominciato a giocare a calcio, e sapevo che se non avessi sfondato sarei morto di fame, venendo da un Paese povero. Nella mia prima partita in Nazionale, contro la Croazia, giocai con scarpe inadatte, essendo da rugby, con sette tacchetti. Ma avevo la fame di arrivare, la stessa di cui parla sempre Mazzone'.

    Altre Notizie