Calciomercato.com

  • Mihajlovic:| 'Torneremo lassù'

    Mihajlovic:| 'Torneremo lassù'

    Sta contagiando tutti. Sinisa Mihajlovic ci crede ancora. Sono bastate due gare per riaprire uno spiraglio. «Vedo la luce» . Gli piace parlare per immagini e non ha paura di sognare. Dopo quel raggio di sole uscito di colpo dalla notte di Genova e quel fa scio ancora più cal do che ha illuminato il Franchi domenica scorsa nella gara con il Parma facendosi posto fra la pioggia che andava e veniva, Mihajlovic ha dato ai tifosi una sorta di appuntamento: «Noi possiamo tornare lassù» . E quel suo lassù vuol dire sul campo di battaglia di chi vorrebbe battersi per tornare in Champions League. Il suo presidente, per adesso ancora dimissionario, Andrea Della Valle proprio poco dopo la gara con il Parma, seppur contento, ha frenato: «Per un po’ non parliamo di Champions» . Tutti si sono adeguati e anche Sinisa la parola proibita non l’ha pronunciata, si è limitato a quel più anonimo lassù che comunque impegna tutti, lui per primo, poi squadra e tifosi, a non abbassare l’asticella. 


    CONTROPROVA - Sinisa è un uomo intelligente e sa che a Genova ha rischiato la voragine (infatti ha ringraziato senza sosta Sebastien Frey), come si è accorto benissimo che anche con il Parma la sua Fiorentina ha trovato delle difficoltà. Se a Marassi ha saputo soffrire nella barricata, al Franchi ha rischiato il tutto per tutto. Sa anche che il Parma in una certa misura l’ha aiutato disputando una gara anonima e concedendo sullo 0-0 in contropiede che ha portato al rigore subito dopo che un penalty era stato negato proprio a Lucarelli su fallo di Felipe. Però la sua Fiorentina è sicuramente cresciuta, ha ritrovato orgoglio e forza di vincere, però non è ancora guarita. «Abbiamo bisogno di ossigeno» , aveva chiesto il tecnico rivolgendosi in un accorato e per certi versi sorprendente appello ai tifosi, e l’ossigeno è arrivato ma la prognosi per la squadra viola resta ancora riservata.C’è bisogno della riprova che davvero la malattia che aveva portato i viola ad ancorarsi al fondo classifica è stata superata. E la riprova arriverà domenica, ancora al Franchi, nello scontro diretto con il Palermo. 

    CONVINTI -Una cosa è certa: Sinisa con le sue mille facce sta conquistando e convincendo la Fiorentina. In ritiro e al debutto in campionato forse aveva lasciato un po’ perplessi. Interviste alla nitro-glicerina, bombardamento mediatico a suon di calci nel sedere a chi non gli appariva abbastanza convinto e convincente in allenamento, prospettive da veri protagonisti. Per una città abituata alla misura di Cesare Prandelli, ai suoi chiaroscuri, Sinisa era apparso come una sorta di tornado.«Se non vince dopo quello che dice in giro -bofonchiavano opinionisti e parte dei tifosi -finirà subito sulla graticola. Questo non mangia il panettone e forse neppure le caldarroste». Ma proprio quando il partito dei pessimisti pareva guadagnare posizioni, lui ha dato una vera svolta.

    CAMBIAMENTO- Dai calci nel sedere è passato a «la sconfitta con la Lazio è solo colpa mia e i fischi alla squadra sono stati sbagliati». Subito dopo non ha avuto problemi a cambiare l’assetto tattico della squadra rinunciando al piccolo serbo Ljajic, che gli piace da morire, per mandare in campo a Genova i vecchi, quelli che hanno esperienza e scorza. Salvo poi tornare sui propri passi per giocare da Fiorentina, puntando di nuovo su Ljajic, e attaccare il Parma. Mille facce ma anche un’in discutibile sicurezza: Mihajlovic crede nella Fiorentina e ci gioca tutto se stesso. Questo ha convinto la sua squadra che lo ha visto sapersi mettere davanti a tutti, come una diga, per difendere il gruppo. Ha convinto i Della Valle che lo hanno scoperto tatticamente preparato e pronto a ingoiare pure la presunzione. Ha convinto i tifosi che si sono sentiti coinvolti dalle sue parole: «Non fischino fino alla conclusione della gara, poi prometto che porterò i ragazzi a centrocampo e lì potranno fare quello che gli pare, anche tirare pomodori». E pure la critica che lo aveva accolto con un po’ di diffidenza adesso aspetta verifiche. Insomma, è tornato in gioco.

    CONVINZIONE- Ma lui adesso vuole finalmente la sua squadra. Perché fin qui si è dovuto arrangiare. Ave va voluto D’Agostino che è sì arri vato ma per esigenze tattiche (gli mancavano contestualmente Jovetic, Mutu e Ljajic) lo ha dovuto utilizzare come trequartista salvo poi perderlo per problemi fisici (starà fermo anche con il Palermo). Voleva giocare il 4-2-3-1 ma proprio gli esterni, sui quali aveva insistito con Corvino, si sono ritrovati per motivi diversi non al top della condizione. Voleva due esterni che sapessero accorciare la squadra e per il momento Pasqual è finito in un tunnel negativo mentre De Silvestri ha dato una bella scossa a se stesso proprio con il Parma. E potremmo continuare ricordando che Santana è appena riaffiorato e che Gilardino sta tornando Gilardino piano piano. Ma lui, Sinisa, è convinto. Con la squadra a disposizione tutto può cambiare: «Io resto della mia opinione, quando saremo tutti a disposizione (e attende anche Mutu, ndr) davvero potremo riprenderci tante soddisfazioni. Vedrete che allora torneremo lassù».


    Altre Notizie