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  • L'altro Milan: dodici psicologi aiutano i rossoneri che hanno 'paura di fallire'

    L'altro Milan: dodici psicologi aiutano i rossoneri che hanno 'paura di fallire'

    La giornalista Eleonora Giovio ha realizzato un'interessantissima analisi sulla struttura di psicologi del Milan: un team di 12 persone (sette tutori e cinque psicologi) che contribuiscono ai successi, presneti e futuri, del club rossonero.

    L'articolo, intitolato "L'altro Milan", tratto dal portale deportes.terra, si focalizza su questa struttura, parte integrante del tessuto Milan (come ama dire Filippo Galli), che quotidianamente si occupa della crescita umana e personale dei giocatori.

    La struttura di supporto è nata grazie all'idea di Filippo Galli, direttore del settore giovanile del Milan; raggiunto telefonicamente da Eleonora Giovio racconta le origini di questo team: "In un primo momento è stato un progetto di collaborazione con la facoltà di psicologia dell'Università Cattolica di Milano; successivamente è stato trasformato in qualcosa di innovativo nel mondo calcistico. Nessun club in Italia dispone di un team composto da psicologi. Gli allenatori ci hanno fornito le linee guida per entrare in sintonia con i bambini, quali tecniche usare per catturare la loro attenzione, capire quali fossero le loro esigenze e quando mostravano segni di sofferenza e disagio in che modo intervenire. La prestazione dei ragazzi coinvolge anche l'aspetto mentale, per avere un buon rapporto con i compagni di squadra e con gli allenatori...e ho pensato che un team di psicologi fosse l'ideale per soddisfare tutte queste esigenze".

    Esiste uno psicolgo per ogni fascia d'età (da 9 anni ai 19-20) e sette tutori o educatori attivi per 24 ore nella residenza dei ragazzi. Sono 38, dodici dei quali stranieri e ci vivono per dieci mesi all'anno.

    "Ci prendiamo cura di loro per farli crescere come se fossero in famiglia", dice Francesca Luiso, coordinatrice della residenza. Lei usa il termine "struttura educativa" ma in realtà si tratta di un albergo dove il Milan ha affittato un intero piano per i suoi "cuccioli".

    "Nel residence sono responsabile di tutto - prosegue la Luiso - studio, tempo libero, alimentazione". 

    Fulvio Fiorin, allenatore del settore giovanile del Milan dal 1992 e dallo scorso anno secondo dell'allenatore della primavera rossonera, Filippo Inzaghi, spiega: "Lo psicologo prende appunti, osserva i comportamenti e non interviene mai nelle interazioni tra i ragazzi. Quando ero allenatore mi sono incontrato con degli psicologi ma ora funziona tutto in modo diverso".

    "La figura del motivatore nel calcio è vista di buon occhio. Molti devono ancora accettarlo perché credono che psicologo equivalga sia sinonimo di divano e malattia. Ci sono giocatori che sanno di aver bisogno di una cura mentale ma hanno paura di dirlo. Ho cercato di spiegare ai ragazzi che l'aspetto mentale è altrettanto importante come quello tecnico o tattico. Ogni volta cito l'esempio di atleti come Federer, Jordan, Magic Johnson e la loro forza mentale", dichiara Andrea Pecciarini, psicologo B, al suo secondo anno al Milan.

    I ragazzi vengono seguiti quattro giorni alla settimana in allenamento, ma anche prima e dopo le partite. Il lavoro è atto ad accettare le sconfitte sotto diversi aspetti: "Ci sono quelli che hanno paura di fallire, io li chiamo per una chiacchierata prima di scendere in campo, per infondere loro il coraggio necessario", conclude Pecciarini.

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