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  • Milanmania, a Cagliari come a Napoli: non si può sempre 'giocare'! Suso migliore in campo
Milanmania, a Cagliari come a Napoli: non si può sempre 'giocare'! Suso migliore in campo

Milanmania, a Cagliari come a Napoli: non si può sempre 'giocare'! Suso migliore in campo

  • Carlo Pellegatti
Disappunto. Se il Milan giocasse male, non avesse un preciso filone di gioco, fosse in balia degli avversari, un risultato di parità potrebbe essere anche accettato. Quando però la squadra domina e comanda la partita per settantacinque minuti, creando più di una occasione di gol, subentra il fastidio di non aver conquistato tre punti, importanti per la classifica, fondamentali per il morale e per l’autostima.

Certo i primi quindici minuti, chiusi dal palo di Barella, sono stati agghiaccianti, sorprendenti, asfissianti. In questo senso, la squadra ha confermato le difficoltà viste a Napoli, nel diversificare l’atteggiamento tattico. Là ,dopo la rete del 2-0 di Calabria. Ieri, sull’assalto iniziale dei cagliaritani. In entrambe le situazioni, i ragazzi di Gattuso hanno provato sempre a giocare, invece di lanciare palloni lunghi, che evitassero il pressing alto degli avversari.

Con la logica conseguenza di una affanno totale. Peccato, peccato, perché la squadra mi sembra vicina a fiorire. In caso di vittoria sul Genoa, la classifica vedrebbe il Milan al terzo posto davanti a rivali dichiarati e agguerriti. Un bel segnale ma manca ancora qualche tassello, sul piano della fiducia e del gioco, per tentare il volo. Dopo avere sistemato le fondamenta, Gattuso però deve cominciare a costruire... l’attico. Higuain conferma di essere un top player, un formidabile bomber. E’ frustrante vederlo senza un pallone da chiudere in porta, per minuti e minuti.

La prestazione non brillante di Bonaventura e Calhanoglu, situazione anomala vista la qualità e la continuità dei due giocatori, ha penalizzato la manovra offensiva, supportata solo dalle invenzioni di Suso. Lo spagnolo però viene criticato, da parte della critica e della tifoseria, perché troppo monocorde nel suo gioco e poco utile nello sfruttare i movimenti del Titano. Anche ieri,  però, le giocate più spettacolari, i tiri più pericolosi, i dribbling più efficaci  sono nati dalle iniziative del Cardellino, fermato da una prodezza di Cragno, altro allievo del Maestro Alfredo Magni.

L’ex preparatore dei portieri rossoneri ha avuto la soddisfazione di avere due suoi allievi ,protagonisti in campo. Più sfortunato Gigio Donnarumma, che non ha raggiunto la sufficienza per il mancato intervento sul tiro di Joao Pedro, ma aveva effettuato una parata straordinaria, una delle più belle della sua carriera, per reattività, riflessi, senso acrobatico, spinta di gamba, sul tiro di Pavoletti deviato sul palo. Devono migliorare poi i nuovi Castellejo, da sfruttare in fasi del match dove il Milan possa sfruttare gli spazi, e Bakayoko, ancora macchinoso e non devastante, come lo è stato Kessiè, ormai centrocampista di alta statura europea.

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