Nell'esordio in Champions League contro il Celtic tutti aspettavano Matri e Balotelli. Con un Milan in piena emergenza soprattutto in fase offensiva era tutto sulle loro spalle. Invece, i gol che hanno regalato tre punti preziosi ad Allegri sono arrivati da due insospettabili: un difensore e un centrocampista. Zapata è tutto fuorchè un difensore goleador ma grazie a una bella iniziativa offensiva ha trovato una rete di importanza fondamentale. Muntari, invece, si fa spesso trovare pronto dove una volta era appostato Inzaghi e ha firmato il secondo gol stagionale dopo la rete del 2-1 a Torino. 

Se è vero che Balotelli ci mette spesso lo zampino (anche il 2-0 con Celtic nasce da una sua punizione respinta dal portiere avversario) è altrettanto vero che i gol del numero 45 rossonero non hanno portato punti al Milan se non il rigore che ha fissato il 2-2 contro il Torino. Quindi la presunta dipendenza rossonera da SuperMario è tutta da dimostrare. Tre reti realizzate finora come lo stesso Muntari senza tiri dal dischetto.

I dati dicono invece un'altra cosa. Da inizio stagione il Milan ha realizzato 10 reti mandato in gol ben 8 giocatori diversi: El Shaarawy nell’andata dei preliminari di Champions contro il PSV, Boateng e Balotelli nel ritorno, Poli nella 'fatal' Verona, Mexes e Robinho (e SuperMario) contro il Cagliari, Muntari a Torino. A cui si aggiunge ora Zapata. 

Un bottino diametralmente opposto rispetto a quello del disastrato avvio dello scorso anno quando dopo sei partite ufficiali erano andati in gol solo Pazzini (tripletta a Bologna) ed El Shaarawy (doppietta al Cagliari e inutile rete del 2-1 all’Udinese). Ora, invece, i ‘gregari’ colpiscono là dove mancano le stelle. Vuoi per gli infortuni, vuoi per il maggior numero di inserimenti. Aspettando Kakà, Matri e Pazzini, Allegri deve augurarsi che le punte tornino a finalizzare il gioco, soprattutto in campionato.