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  • Milan: attesa la sentenza Uefa, ma i giudici hanno già deciso all'unanimità

    Milan: attesa la sentenza Uefa, ma i giudici hanno già deciso all'unanimità

    A Casa Milan cresce l'attesa per la sentenza dell'Uefa sul fair-play finanziario. Oggi, domani o al massimo lunedì arriverà il verdetto dei cinque giudici (un portoghese, un olandese, uno svizzero, un polacco e un inglese) della Adjudicatory chamber. Che pare ormai scontato: dal ring di Nyon è stato il CFBC, l'organo di controllo finanziario dei club, a uscirne vincitore. E ciò che l'organo chiedeva era l'estromissione del Milan dalla prossima Europa League. 

    SANZIONI - Non solo: l'accusa si sarebbe mostrata particolarmente intransigente, chiedendo anche una multa o una condizione di rientro, cioè un altro esame da superare per una futura riammissione alle coppe europee. L'assenza di notizie della giornata di ieri non andrebbe dunque interpretato come positiva: i giudici non avrebbero visioni discordanti, ma tenderebbero all'unanimità. La mancata delibera di ieri pare piuttosto dovuta alla scrittura del dispositivo con le motivazioni, che la corte vuole il più preciso e puntuale possibile. 

    TAS - La sentenza resterà appellabile ed è questa la direzione che il Milan vuol prendere: la strada porterà al Tas di Losanna in una decina di giorni per poi attendere per la prima settimana di luglio il responso definitivo.

    ELLIOTT - Intanto, sempre secondo la Gazzetta dello Sport, domani è prevista un'ulteriore scadenza: se Yonghong Li non completerà l'aumento di capitale con il versamento della rata da 32 milioni di euro, interverrà in surroga Elliott, che il presidente cinese del Milan dovrebbe poi rimborsare entro cinque giorni lavorativi. Pena, stavolta, l'intervento del fondo americano nella gestione del club rossonero. 
     

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