Milan bello ma superficiale: così l'Europa è a rischio
MILAN BELLO - E' sotto gli occhi di tutti che il solo arrivo di Ibrahimovic ha dato un impulso estremamente positivo alla squadra. Ora più convinta dei propri mezzi, determinata a imporre il proprio gioco contro qualsiasi avversario. Una questione di mentalità che il campione svedese ha saputo trasmettere in poco tempo. Anche Pioli è stato molto capace e intelligente nel saper trasformare un ormai prevedibile 4-3-3 in un più armonico 4-2-3-1 per esaltare le straordinaria capacità di Zlatan, l'imprevedibilità di Rebic e le caratteristiche specifiche di Calhanoglu. Per 70 minuti il Milan è stato padrone del campo a Firenze ed era meritatamente in vantaggio. Un punto di partenza certamente importante per il futuro (anche se difficilmente verrà data continuità a quest'ultimo progetto tecnico) qualora vengano risolte alcune criticità talmente evidenti e ripetitive.
TROPPI PUNTI PERSI, EUROPA A RISCHIO - Il campionato del Milan si può dividere in due fasi: la prima, assolutamente fallimentare, culminata con l'esonero di Giampaolo. La seconda ha avuto inizio con Pioli che è stato bravo a provare a rimettere insieme i cocci. Iniziano, però, ad essere troppi i punti persi per strada: i pareggi i contro Sassuolo, Sampdoria, Verona ( in superiorità numerica per quasi mezzora) e Fiorentina. Senza dimenticare la ferita ancora sanguinante di un derby gettato alle ortiche e che poteva dare un senso diverso alla stagione. Dopo aver migliorato l'assetto tattico adesso per il Diavolo è tempo di lavorare su quella superficialità che rischia di mandarlo fuori strada nel percorso verso l'obiettivo minimo stagionale: il raggiungimento dell'Europa League.