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  • Milan, Berlusconi 'Kakà, torneresti?'

    Milan, Berlusconi 'Kakà, torneresti?'

     

    Il Presidente del Milan Silvio Berlusconi ha parlato ai microfoni diSky Sport24.

     

    Quando ha iniziato aveva un’idea fissa: padroni del campo e padroni del gioco. È più volte stato così.

    E deve continuare, abbiamo 25 anni così, ci aspettano 25 anni ancora così.

    Avete stravolto il modo di fare calcio, cosa pensa si debba fare adesso?

    Continuare come è stato fatto in questi 25 anni, sempre con grande passione, guardando sempre al vertice, volendo sempre essere protagonisti in Italia, in Europa e nel mondo, cercando di avere una squadra adeguata a questa missione.

    Le piace questa squadra?

    Sì, mi sembra che sia una squadra che è all’altezza di altre formazioni del Milan. Naturalmente ci vuole anche del tempo per integrarsi, per capirsi, ma siamo in testa alla classifica nel campionato italiano, abbiamo sbagliato una partita in Europa e siamo molto addolorati per questo. Credo tuttavia che ci sia la possibilità per continuare a puntare a dei grandi successi a dei grandi traguardi.

    Secondo lei esiste una “sindrome-Europa” per Ibra?

    Non credo proprio, è un giocatore grande indipendentemente dal campionato in cui si trova ad essere protagonista. Non si può sempre vincere, non si può sempre essere al meglio, ci possono essere delle crisi, ci sono anche gli arbitri, ci sono anche gli avversari, poi credo che Ibrahimovic abbia dato così tante prove di essere un vero campione che nessuno può dubitare che lui lo sia davvero.

    C’è un giocatore che vorrebbe portare al Milan il prossimo anno?

    No, io non ho in testa un giocatore preciso. Sono ancora addolorato per la partenza di Ronaldinho, quella è stata una cosa che mi è spiaciuta molto.

    Kakà potrebbe davvero tornare o è un sogno proibito?

    Non credo, se le vicende del calcio, il non ritrovarsi magari in un club o in un ambiente potesse portare a una possibilità di ritorno, noi certamente lo accoglieremmo a braccia aperte. Kakà è un grande, è un grande anche come uomo.

    Le piace il lavoro che sta facendo Allegri?

    Assolutamente sì, si è integrato bene nello stile Milan, ha un rapporto molto positivo con i giocatori, un rapporto ottimo con la società, rappresenta bene il Milan nei contatti con la stampa, quindi credo che possa pensarsi per lui un futuro nel Milan, coronato da molti successi.

    Qual è l’emozione più bella di questi 25 anni?

    Barcellona ’89: era la prima vittoria in Coppa Campioni del Milan, c’era stata una transazione biblica di 80 mila tifosi da Milano al Camp Nou di Barcellona, quando finì la partita, 4-0 contro lo Steaua, si accesero migliaia e migliaia di luci che trasformarono il Camp Nou in un teatro straordinario per una vittoria che era la nostra prima vittoria straordinaria. Poi festeggiammo tutta la notte, fu la prima emozione grande, per una grande vittoria. E’ rimasta nel cuore di tutti i tifosi rossoneri.

    Cosa può chiedere a questa squadra? Quale sarebbe un’altra gioia simile?

    È molto facile rispondere: chiedo di andare in campo, di essere sempre lì con la decisione di essere padroni del campo, di essere padroni del gioco, di comportarsi lealmente, rispettando sempre gli avversari, di mettere in campo un gioco spettacolare, naturalmente di segnare segnare segnare, di prendere meno gol di quelli che noi saremmo capaci di fare.

    Oggi le ha fatto un po’ dispiacere?

    Oggi ho visto il secondo tempo della partita, siamo stati anche molto sfortunati, forse ci sarebbe da recriminare su certe decisioni della terna arbitrale. L’ho detto perché il calcio è bello anche per questo, da’ sempre spunto a delle polemiche, ma io non ne ho mai fatte.

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