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  • Milan: Berlusconi rifiuta la presidenza onoraria, deciso il futuro di Galliani

    Milan: Berlusconi rifiuta la presidenza onoraria, deciso il futuro di Galliani

    Il Milan fa un passo avanti verso il closing per la cessione della società, mentre Silvio Berlusconi fa un passo indietro e decide di rifiutare la carica di presidente onorario propostagli dagli acquirenti cinesi. Il nuovo numero 1 del club rossonero sarà Yonghong Li. 

    LE TAPPE - Han Li, direttore esecutivo di Rossoneri Sport e braccio destro di Mr Li, è già a Milano, dove è sbarcato due sere fa. Ieri si è incontrato con i manager Fininvest nella sede del gruppo negli uffici di via Paleocapa, riunione definita dalle stesse parti come "positiva". Han Li, poi a cena con Fassone, ha personalmente confermato le rassicurazioni fornite nelle scorse settimane sulla solidità della parte acquirente. Con la moglie, stasera, assisterà insieme anche a Fassone e Mirabelli a Juventus-Barcellona, sfida d’andata dei quarti di Champions League. Nelle prossime ore, quasi certamente domani, arriverà Yonghong Li, contestualmente al doppio bonifico necessario all’acquisizione finale del club: 180 milioni da Elliott, e appunto i 190 del patrimonio di Mister Li, denaro che si troverebbe già in Lussemburgo e non a Hong Kong. Ogni giorno vedrà gli obiettivi sdoppiarsi: giovedì mattina la firma sui documenti che attesteranno il passaggio di proprietà, cui seguirà una cena ad Arcore tra Berlusconi, i suoi uomini e il prossimo management. Il luogo delle firme non sarà invece Arcore, non Casa Milan ma gli uffici di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners in piazza Belgioioso, centro città. Siamo a venerdì, giorno dell’assemblea dei soci che ufficializzerà l’ingresso del nuovo comando e della conferenza in cui l’esordiente proprietà si presenterà pubblicamente, per poi prendere la direzione di Milanello e stringere la mano a Montella (prima di un vero vertice chiarificatore sui programmi futuri) e al resto del gruppo. 

    NUOVO CDA - Giovedì sarà firmato il closing e venerdì sarà ratificato nell'assemblea dei soci presieduta da Galliani, che nominerà anche la nuova governance e il futuro Cda. Tra i consiglieri sempre più probabili le presenze del cinese Xu Renshuo e dell'italiano Paolo Scaroni. Quest'ultimo, supertifoso e piccolo azionista rossonero, presidente del Vicenza negli anni Ottanta. È tra i manager italiani più vicini a Berlusconi, che da premier gli affidò Enel e poi Eni, veste in cui trattò con Gheddafi in Libia e Putin in Russia. Accantonato da Renzi, Scaroni è diventato vicepresidente della banca d’affari Rothschild, advisor della cordata cinese nell’acquisto del Milan. Sarebbe stato proprio Scaroni a individuare i fondi Elliott e Blue Sky per il maxiprestito. 

    ELLIOTT - Oltre al tasso d’interesse dell’11,5% in 18 mesi e alla penale da 20 milioni (se il closing saltasse), Elliott ha ottenuto poteri notevoli: il gradimento sul Cda, il controllo sulle spese di mercato e non, la verifica ogni due mesi del bilancio e la facoltà di destinare il 20% degli eventuali utili al pagamento del debito di Rossoneri Sport Lux, la cassaforte cinese attesa da un passaggio tecnico-sportivo cruciale.

    UEFA - Il voluntary agreement, piano di riequilibrio del bilancio per partecipare alle coppe senza restrizioni, va presentato entro il 21 aprile. E non è detto che l’Uefa conceda ulteriori dilazioni. 

    GALLIANI - Per l'attuale ad rossonero niente Lega Calcio per ora, ma un futuro ancora al fianco di Berlusconi da super manager a capo del settore immobiliare di Fininvest. 

    ALLENATORE - Montella ha dei dubbi nei confronti della nuova dirigenza. A loro volta, come si legge su Tuttosport, Fassone e Mirabelli per arrivare a Mancini: significherebbe che i soldi davvero non mancano al nuovo Milan. 
     

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