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    Milan-Bologna, le pagelle di CM: Ndoye sensazionale. Theo Hernandez e Leao tradiscono, fioccano i 5 nei rossoneri

    Milan-Bologna, le pagelle di CM: Ndoye sensazionale. Theo Hernandez e Leao tradiscono, fioccano i 5 nei rossoneri

    • Longo e Zanon, inviati a Roma
    Milan-Bologna 0-1

    MILAN


    Maignan 6: non ha colpe sul goal, cerca di guidare la squadra ma la serata è di quelle che passeranno alla storia in negativo.

    Tomori 5: serata brutta, da dimenticare, per il difensore inglese. Ndoye ha un altro passo e quando mette le marce alte lo fa rimanere quasi sul posto. Lo svizzero non dà mai punti di riferimento ma tante colpe anche al suo diretto marcatore che gli concede spazio e tempo per esprimersi come se fosse nel salotto di casa sua. (dal 62' Walker 5: male, malissimo su tutta la linea. Sbaglia tutto: letture, tocchi elementari. Acquisto che si è rivelato totalmente inutile)

    Gabbia 5: in apnea per tutta la partita, cerca l'anticipo anche quando non servirebbe. Impreciso anche in fase di costruzione e nel gioco aereo, ovvero il suo punto forte. 

    Pavlovic 5: il centrale serbo è costato sui 20 milioni complessivi ma ha dimostrato anche in questo atto finale della coppa Italia di non valere tale cifra perché è impacciato e non sa difendere di reparto. Flop

    Jimenez 6: partenza incoraggiante: prima va vicino al gol con un ottimo inserimento in area di rigore, poi è bravo a rubare palla in transizione alta per poi trovare Jovic in area di rigore in quella che è stata l'unica occasione da gol di marca rossonera nella prima frazione. Cala d'intensità nella seconda frazione ed esce per un cambiamento tattico di Conceicao che passa alla difesa a quattro. (dal 62' Joao Felix 5: ennesima prestazione ai limiti dell'indecente per il jolly offensivo portoghese che prima calcia fuori un ottimo assist dentro l'area e poi inizia a giocare a 50 metri dalla porta avversaria)

    Fofana 5: non era al meglio e lo si nota dalla difficoltà di corsa, sia nel corto che nel lungo. Il Bologna attacca con tanti uomini e impone il sui ritmo, Yossouf è totalmente incapace di opporre la benché minima resistenza. 

    Reijnders 5: stecca, clamorosamente, la partita più importante della stagione. L'olandese vaga per il campo senza una meta, disorientato dal pressing uomo su uomo del Bologna. Un vero peccato.

    Theo Hernandez 5: il Milan voleva qualcosa dai suoi  giocatori più rappresentativi ma non l'ha ottenuto. Tra questi spicca in negativo la prestazione mediocre del francese che non va oltre il passaggio orizzontale a due metri, spesso rivolto a Maignan. 

    Pulisic 5,5: da un giocatore con la sua cifra tecnica non si possono accettare cosi tanti errori in fase di costruzione dell'azione. Ci mette il cuore ma non basta, da lui il Milan si aspetta la giocata risolutiva. 

    Leao; 5: una partenza discreta, poi inizia a trotterellare per il campo senza la minima goccia di cattiveria che serve per chiudere le azioni da gol pericolose. La sua prestazione è lo specchio della stagione rossonera. 

    Jovic 5,5: non ha il fuoco dentro nell'occasione da gol, seppur non pulitissima, capitatagli nella prima frazione di gioco. Lavora discretamente per la squadra, specialmente spalle alla porta a favore degli inserimenti dei compagni di centrocampo. Nel complesso fa pochino per determinare. (dal 62' Gimenez 5,5: può fare poco, gioca lontano dalla porta e non nella zona dove può fare male con le sue caratteristiche, ovvero in area di rigore)

    All. Conceicao 5: arriva all'appuntamento da lui più atteso con una sicurezza che si trasforma in arroganza. E il risultato dimostra quanto abbia perso contro Italiano su tutta la linea.

    BOLOGNA

    Skorupski 6,5: rischia di essere colpito dal fuoco amico di Beukema e da un tocco da pochi passi di Jovic, ma risponde con due parate d’istinto che tengono in vita il Bologna. Per il resto serata tranquilla, il Milan non gli fa nemmeno il solletico 

    Holm 5,5: Leao lo costringe a limitare le sue scorribande offensive. Se puntato va in affanno, dei quattro dietro è quello che convince meno (76’ Calabria 6: entra per Holm, fa quello che deve)

    Beukema: 6,5: santo Skorupski gli evita un autogol di rimpallo. Sbaglia poco,  non solo per meriti suoi. 

    Lucumi 7: puntuale e preciso, limita Jovic. Ricorre alle maniere forti quando deve, per far capire chi comanda. Un muro. 

    Miranda 7: il piede è delicato, lo mette in mostra con una punizione velenosa e un paio di crossi insidiosi. Dalla sue parti Pulisic è spento, non trema mai. Poteva essere del Milan, è uno dei tanti colpi di Sartori.

    Freuler 6,5: compiti di regia, in alternanza a Ferguson. Ruba meno la scena rispetto al solito, ma dà ordine e sostanza, quello che serve. Maestro.

    Ferguson 5,5: schierato nei due in mezzo al campo, non è nella serata migliore.  Rischia il cartellino rosso in un paio di circostante. 

    Orsolini 6,5: con il pallone tra i piedi dà sempre l’impressione di poter inventare qualcosa, anche se si accende a intermittenza. Entra nell’azione del vantaggio rossoblu. (69’ Casale 6,5: entra per fare il terzo dei centrali, con un messaggio chiaro: chiudi tutti gli spazi)

    Fabbian 6,5:  la mossa a sorpresa di Italiano, per avere inserimenti e fisicità, anche sulle situazioni da palla inattiva. E’ il primo a limitare le fonti di gioco del Milan (69’ Pobega: un paio di buone sponde di testa, legna in mezzo per respingere i timidissimi attacchi rossoneri)

    Ndoye 7,5: quando sgasa fa venire il mal di testa a Tomori, che lo maltratta a volte superando i limiti. Giocatore di un’altra categoria, sblocca la partita con un tiro imprendibile per Maignan. E pensare che rientrava da un infortunio (80’ Odgaard sv)

    Castro 7: non è al 100 per 100 ma a uno come lui non si può rinunciare. La sua mobilità non dà punti di riferimento alla difesa del Milan. Vede poco la porta, ma lavora per la squadra e lotta su ogni pallone. Scusate se è poco (80’ Dallinga sv)

    Italiano 7: limita le fonti di gioco del Milan, lo attacca dove sa che può fare male. Vincenti tutte le mosse, dopo tre finali perse questo successo ha il suo timbro.

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