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  • Milan, Boniek su Piatek: 'Segna quando conta, è sempre letale. Critiche? Non gli fanno male, è impermeabile'

    Milan, Boniek su Piatek: 'Segna quando conta, è sempre letale. Critiche? Non gli fanno male, è impermeabile'

    Zibì Boniek, ex attaccante di Juve e Roma, ora presidente della Federcalcio polacca, dice la sua su Krzysztof Piatek, centravanti del Milan ancora a secco in questo precampionato. Ecco le parole dell'ex centravanti della Polonia a la Gazzetta dello Sport: "Ma le amichevoli non fanno testo, si gioca ad altri ritmi e con un approccio totalmente diverso rispetto alle partite vere. È come quando tiri un rigore: in allenamento davanti a te vedi un piccolo portiere e una porta enorme, in partita funziona al contrario. Ed è lì che Piatek diventa letale. Il Milan ha preso un allenatore eccezionale, tatticamente uno dei migliori in Italia, se non il migliore. È preparato, cura tutti i dettagli e ha sempre fatto un grande lavoro su difensori e attaccanti: con lui si cresce anche individualmente". 

    SUL LAVORO DI PIATEK - "Se Piatek può partecipare alla manovra e aprire spazi? Certo. Kris sa giocare a calcio. Lo ha dimostrato in nazionale in coppia con Lewandowski: tagli, scambi nello stretto, assist, fa vedere di tutto. Del resto, che fosse un attaccante completo si era visto anche al Genoa: dribblava, veniva a prendere palla fuori dall’area e si allargava". 

    SUL MILAN DI GATTUSO - "Quello era un Milan che non giocava per le punte, gli attaccanti venivano serviti solo in profondità o per difendere i palloni lunghi. Piatek giocava spesso spalle alla porta eppure ha segnato 11 gol. Non vedo perché non dovrebbe ripetersi con un tecnico che predilige il gioco offensivo". 

    SUL PARTNER - "Giampaolo sta provando Suso da trequartista, ma io lo vedo seconda punta: mi pare più portato a tagli e inserimenti. E cerca tantissimo il tiro". 

    SULLE CRITICHE - "Prima o poi gli pioveranno critiche addosso. Anzi, qualcuno ha già cominciato. Bisognerà vedere come reagirà. Se è impermeabile? Sì, ed è la sua forza. È un ragazzo dotato di grande equilibrio mentale. Come i grandi giocatori, riesce a rimanere sempre tranquillo senza perdere convinzione nei propri mezzi, che sono eccellenti: ha una buona tecnica, sa segnare in tutti i modi. Gli do solo un consiglio: pensi a giocare bene senza farsi ossessionare dai gol. Tanto non c’è problema, li ha sempre fatti e ne farà moltissimi anche in questa stagione". 

    SULLA SECONDA STAGIONE - "Dobbiamo avere ben chiaro un concetto: al primo anno in Italia Piatek ha fatto anche troppo bene, replicare quella stagione non è facile. Se segnasse altri 30 gol saremmo di fronte al nuovo Ronaldo, no?"

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