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  • Milan, cercasi identità e credibilità per il mercato: il passato insegna, c'è un rischio da evitare
Milan, cercasi identità e credibilità per il mercato: il passato insegna, c'è un rischio da evitare

Milan, cercasi identità e credibilità per il mercato: il passato insegna, c'è un rischio da evitare

  • Luca Fazzini
"Di chi è il Milan? Una volta c'erano Berlusconi e Galliani". Parole e musica, non di uno qualsiasi, ma di Massimo Cellino. Uno dei decani della nostra Serie A, presidente prima del Cagliari e ora del Brescia. Ha risposto così, in maniera diretta e istintiva, a una domanda su un possibile futuro rossonero di Sandro Tonali. Perché sì, il Milan c'è davvero. Si è mosso, la scorsa settimana, andando a sfidare Juve e Inter per uno dei gioielli del mercato italiano. 

CERCASI IDENTITÀ - Juve e Inter, ovvero Paratici e Marotta. Simboli e uomini chiave del mercato. Proprio ciò che, oggi, manca al Milan. Perché se è vero che dietro le quinte agiscono Hendrik Almstadt e Geoffrey Moncada, è altrettanto vero che non c'è una certezza - anche pubblica - per le trattative. E non lo sarà nemmeno Paolo Maldini, sempre più vicino a lasciare il club che per decenni ha gloriosiamente guidato. Il futuro si chiama Ralf Rangnick, ma l'orizzonte a oggi appare ancora lontano. Con un finale di campionato tutto da giocare e una stagione che, molto probabilmente, si prolungherà fino all'estate, pianificare oggi è decisamente complicato

RISCHIO - Ecco allora che i rossoneri rischiano grosso. Intavolare trattative appare impresa ardua, stanti le condizioni attuali. Condizioni decisamente diverse da quelle di cui godono Paratici e Marotta: il Milan necessita di ritrovare identità e credibilità sul mercato. In fretta. Il rischio, infatti, è vedere sfumare obiettivi: gli affari passati legati a Correa e Todibo, trascinati per troppo tempo, insegnano

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