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Milan: da Pazzini a Paloschi

Milan: da Pazzini a Paloschi

Sarà speciale, come il primo giorno. In una notte gli passerà tutto davanti, il settore giovanile, i sucessi con gli Allievi, l'esordio a 18 anni nel febbraio 2008 con gol a 18 secondi dal suo ingresso in campo, i prestiti e la scelta del Milan di scaricarlo una volta per tutte al Chievo. Quando questa sera tornerà sul manto erboso di San Siro (dove al Milan non ha mai segnato) Alberto Paloschi si sentirà esplodere dentro. Di fronte la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio, un amore che l'ha tradito, a lato quel Filippo Inzaghi amico e modello che in estate, per ragioni di bilancio, ha dovuto avvallare la sua cessione.

RITORNO? - Giugno 2014, il Milan ha il reparto attaccanti affollato e ha bisogno di fare cassa, Paloschi non è considerato indispensabile per il nuovo progetto per questo motivo Galliani cede il restante 50% del suo cartellino al Chievo, per una cifra vicina ai 3 milioni. L'attaccante di Chiari lascia definitivamente il Milan,  ma la parola fine potrebbe non essere stata ancora scritta. Perchè Paloschi continua ad essere un pallino di Inzaghi ("Io avrei voluto che restasse al Milan, però in quel momento c'erano ancora Matri e Balotelli" ha detto ieri in conferenza stampa) che l'estate prossima potrebbe tornare alla carica, soprattutto se Palo continuerà a fare gol (15 la scorsa stagione, 2 in 217' in questa).

PAZZINI  - Il ritorno di Paloschi in rossonero dipenderà anche dal futuro di Pazzini, in scadenza a fine stagione e ancora lontano dall'accordo sul rinnovo (attualmente guadagna 2,5 milioni di euro netti, più del triplo di quanto guadagna la punta clivense), e da quello di Matri, in prestito al Genoa e con poche chance di tornare in rossonero. A differenza di Paloschi, la cui storia con il Milan non è ancora ai titoli di coda.

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