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  • Milan, dal ritardo con i nuovi ai cambi: Giampaolo sbaglia, ma va fatto lavorare. Boban e Maldini invece...

    Milan, dal ritardo con i nuovi ai cambi: Giampaolo sbaglia, ma va fatto lavorare. Boban e Maldini invece...

    • Alessandro Di Gioia
    Il Milan di Marco Giampaolo vive da ieri sera il momento più buio: la sconfitta di Torino, per come è arrivata, brucia sulla pelle della squadra e dei tifosi come sale sulle ferite aperte. Eppure nei primi 60' di gioco si è visto qualcosa che nella Milano rossonera manca da quasi otto anni: uno spartito di gioco ben preciso, calciatori in campo che sapevano esattamente come muoversi e cosa fare, una squadra che si è proposta in maniera corale e non individuale. Prima di sciogliersi come un gelato sotto il solleone di Ferragosto, in ritardo di un mese e mezzo sui tempi.

    DA THEO A LEAO, I NUOVI DEVONO GIOCARE - Come è dannatamente in ritardo il Milan di Giampaolo, sotto tutti i punti di vista: tardiva l'idea di modulo e la costruzione del gioco basata per tre mesi su un'utopia, quella di vedere Suso trequartista, tardivo l'inserimento in formazione dei nuovi, i migliori nella partita dello Stadio Grande Torino. Theo Hernandez, Bennacer, Rafael Leao e probabilmente anche Krunic e Rebic, se solo li avessimo visti in maniera esaustiva, non meritano assolutamente di stare fuori e di fare panchina a gente come Ricardo Rodriguez, Biglia e Kessie: si tratta di un fatto evidente, impossibile da non notare anche per chi sta fuori da Milanello, figuriamoci per un allenatore che osserva e prova la squadra durante tutti i giorni della settimana. E sbaglia, come è giusto e normale che sia all'inizio di un percorso.

    SOSTITUZIONI SCELLERATE - Come sbaglia nei cambi, sempre nella partita contro i  granata: senza senso e scellerato pensare di inserire Bonaventura,  una mezzala che non gioca da 11 mesi al posto di una seconda punta, Leao - il migliore in campo fino a quel momento - l'unica che puntava l'uomo, ti consentiva di avere la superiorità numerica e teneva bassa la difesa del Toro. Ancor più masochista la sostituzione di Bennacer, in grado di saltare perennemente il primo pressing e di creare situazioni potenzialmente da gol. 

    DOVE SONO CASTILLEJO E BORINI? - Ritardi, errori, indecisioni: che fine hanno fatto Castillejo e Borini, considerati intoccabili nelle prime giornate e ora finiti ai margini? Era il caso di presentarsi come un maestro di calcio prima di avere sotto mano il materiale umano con cui lavorare? Marco Giampaolo, proprio per tutte queste motivazioni ampiamente preventivabili e preventivate a inizio stagione, merita di avere ancora del tempo. Merita di lavorare. Merita di "spaccarsi la testa contro il muro" e riprovare fino a trovare la quadra, di plasmare la squadra sui 60' visti ieri sera​

    GIAMPAOLO MERITA TEMPO, BOBAN E MALDINI... - Quando il Milan ha trottato bene, come non si vedeva da tempo: il tecnico non può pagare colpe individuali, metterlo in croce alla quinta giornata dopo aver sentito in passato frasi come "non si può pensare di dominare l'Empoli a San Siro" e soprattutto dopo non avergli comprato un giocatore realmente ambito da una big sarebbe assurdo e ipocrita. Non si può e non si deve, a prescindere dalle sperimentazioni andate a pallino e dall'eccessiva mancanza di personalità. Sempre più da mettere in discussione invece chi la squadra l'ha costruita, e il proprio lavoro l'ha ormai terminato da quasi un mese: sicuri che non si potesse fare meglio? Sicuri che basti essere stati grandi giocatori in passato e aver vinto tutto per avere l'"immunità parlamentare", quando in passato dall'altra parte della barricata si è stati censori ineluttabili? Boban e Maldini, per acclamazione popolare, hanno e avranno il beneficio del tempo; è giusto e doveroso che ce l'abbia anche Giampaolo. 

    @AleDigio89

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