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  • Milan, ecco perché Sosa è necessario

    Milan, ecco perché Sosa è necessario

    • Federico Albrizio
    Dai fischi agli applausi, a tratti anche scroscianti: ci sono voluti quasi sei mesi ma José Sosa è riuscito a togliersi l'etichetta di 'bidone' che ha accompagnato il suo arrivo al Milan la scorsa estate. Dalla sua età (31 anni), al passo non propriamente da velocista fino alla volontà di Montella di reinventarlo in un ruolo mai ricoperto prima in carriera: tanti i dubbi di tifosi e addetti sull'effettivo apporto che avrebbe potuto portare ai rossoneri, ma alla lunga l'azzardo sembra premiare l'argentino e la società di via Aldo Rossi.

    INDISPENSABILE, ANCHE PER LOCATELLI - Una partita è un caso, due sono un indizio, tre sono una prova, quattro sono una certezza: Sosa si è adattato alla nuova veste cucitagli addosso dal tecnico e ha dato una significativa svolta al gioco del Milan, più fluido e rapido grazie anche alle sue verticalizzazioni. Due assist contro Lazio e Fiorentina, ma anche i numeri contro il Sassuolo e soprattutto quelli dell'ultima partita contro il Chievo confermano la tendenza: 84 palloni toccati, 8 duelli su 9 vinti, il 100% di successo tra tackles e dribbling, 6 occasioni da gol create e 6 palloni recuperati. Prestazione solida e completa che conferma come il Principito sia ora indispensabile per la squadra, anche per Manuel Locatelli. Il giovane centrocampista aveva mostrato qualche difficoltà in fase di possesso nelle ultime partite, la presenza di Sosa affianco lo ha sgravato di molte pressioni e anche la sua prova è risultata migliore rispetto alle ultime partite: le geometrie dell'argentino e le coperture difensive di Locatelli, la coppia funziona.

    RISCHIAVA LA CESSIONE, ORA... -  Sosa si prende San Siro, dopo aver rischiato di salutare i rossoneri: i primi mesi non positivi avevano fatto sorgere dubbi sul suo acquisto e le sirene dalla Cina e soprattutto dalla Turchia avevano fatto vacillare società e giocatore. Il Fenerbahce aveva messo sul piatto a gennaio un'offerta monstre, ingaggio da 6 milioni di euro netti a stagione fino al 2019, e si prospettava una ricca proposta anche per il Milan, che la scorsa estate lo aveva pagato 8 milioni dal Besiktas. No grazie, il Principito ha deciso di scartare l'ipotesi di un ritorno in Turchia sia per serenità familiare sia perché convinto di potersi giocare le sue carte con Montella, che ha sempre ribadito la propria stima e si è opposto alla possibile cessione. La scelta si è rivelata azzeccata, Sosa si è conquistato un posto da titolare e ora è al lavoro per scrivere un futuro ancora incerto: il contratto scadrà nel 2018, l'argentino vuole garantirsi la conferma a prescindere da chi guiderà il Milan la prossima stagione, sia a livello societario (Galliani o Fassone-Mirabelli) sia in panchina, e tutto come sempre nel calcio passa da quello che dirà il campo nei prossimi mesi. 

    Twitter: @Albri_Fede90

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