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  • Milan esausto di testa e di gambe:  Ibra e Kjaer rientrino in fretta... E giocare sempre per ultimi non aiuta

    Milan esausto di testa e di gambe: Ibra e Kjaer rientrino in fretta... E giocare sempre per ultimi non aiuta

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Roma, Verona e Parma: l’eccezionale marcia del Milan in campionato ha contemplato 3 mezzi passi falsi casalinghi, ma paradossalmente questi 3 pareggi hanno costituito proprio le 3 prestazioni in cui questa squadra ha dimostrato di non voler perdere mai. A nessun costo. Contro Roma e Verona, gli uomini di Pioli non erano stati fortunati, ma contro il Parma è successo davvero di tutto. Sembrava la classica serata stregata in cui la sconfitta è inevitabile soprattutto per una squadra che gioca ogni 3 giorni ininterrottamente da mesi e che non ha minimamente l’organico per sopportare questo tour de force. A tutto questo aggiungiamo la pressione psicologica del dover “vincere a tutti i costi” per mantenere le distanze in classifica dalle dirette inseguitrici che nel pomeriggio avevano vinto. Uno dei tanti problemi che provoca l’Europa League è proprio quello di scendere in campo quasi sempre la domenica sera e quindi con addosso l’obbligo di vincere. Una pressione che rischia di essere fatale per squadre, come questo Milan, composte esclusivamente da giocatori che nella loro carriera non hanno mai lottato per arrivare primi.

    La sfida contro il Parma si presenta psicologicamente difficile, ma in campo lo diventa ancora di più. Pronti via e si rompe Gabbia. Al suo posto deve entrare il giovane Kalulu, praticamente al debutto in Serie A. Alla prima azione l’ex Lione deve andare a chiudere su un satanasso come Gervinho che trova il modo di crossare e di servire in mezzo all’area il compagno Hernani, mentre Kessie e gli altri rossoneri si addormentano. La partenza a handicap stenderebbe un toro, ma il peggio deve ancora venire. Pioli è obbligato a fare un po’ di turnover scegliendo tra i pochissimi a disposizione, anche se la scelta “spagnola” della coppia Diaz-Castillejo non sembra felicissima, soprattutto obbliga a decentrare Calhanoglu che quando parte dall’esterno non da’ il meglio di sé.

    I due “mosquitos” riescono anche a confezionare il gol del pareggio, ma il VAR individua un millimetrico fuorigioco. Il malagueno del Real trova anche un fantastico colpo a giro che inaugura la serie dei legni di serata. Gli altri 3 li colpisce tutti Calhanoglu, che invece di portarsi a casa il pallone per un meritato hat-trick, potrebbe chiedere agli inservienti di S. Siro di impacchettargli la traversa della porta di Sepe.

    La serata sembra davvero stregata quando il Parma si affaccia per la seconda volta in 96 minuti nella metá campo rossonera e ottiene l’incredibile raddoppio sulla seconda dormita difensiva. Da questo punto di vista si spera che mercoledì oltre a Ibra rientri il fondamentale Kjaer. Ma per due che potrebbero rientrare, sicuramente ci saranno almeno altri due forfait. Quello già citato di Gabbia e quello di Bennacer, che si ferma anche lui nella serata delle streghe. Da valutare lo stesso Leao che entra insieme ad Hauge (irriconoscibile rispetto a Praga) e dopo poco si procura un fastidio muscolare.

    La doppia rimonta rossonera è tutta nella testa e nei piedi di Theo Hernandez che si lascia definitivamente alle spalle un periodo altalenante firmando la sua miglior prestazione da quando gioca nel Milan. Alla fine il pareggio contro il Parma assomiglia più a un punto guadagnato che a due punti persi, grazie alla voglia di non mollare mai di una squadra che è comunque esausta di testa e di gambe. Quanto potrà reggere ancora a questi ritmi assurdi in testa alla classifica?

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