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  • Milan, favola cinese diventata farsa

    Milan, favola cinese diventata farsa

    «Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente», diceva il Presidente Mao. Il closing tra Fininvest e Yonghong Li per la cessione del Milan è saltato per l’ennesima volta. Ora rossoneri e cinesi sono liberi di andare ciascuno per la propria strada, magari verso nuovi accordi. Il caos è totale ma, come spiegava il Grande Timoniere, le cose volgono al meglio. Se salta tutto, Berlusconi si mette in tasca una caparra di 200 milioni (poco meno della metà di quanto era stata valutata la squadra!). Nel frattempo il Milan può riprendere una trattativa con altri. Ricordate Mr Bee o Sonny Wu?

    Ma chi è questo signor Yonghong Li, protagonista di una storia misteriosa e farsesca? Sul Corriere, Paolo Salom ha citato fonti orientali che lo descrivono come un mezzo truffatore. È un cinese di via Paolo Sarpi? È forse Cofferati, detto il «cinese»? È lo stesso Galliani, travestito da bonzo? Difficile riconoscere un gatto nero in una stanza buia soprattutto quando il gatto non c’è. Una fiaba cinese racconta come inferno e paradiso siano simili. Stanno tutti seduti attorno a un tavolo imbandito, gli uni con forchettoni lunghi più di un metro e gli altri con bastoncini, altrettanto lunghi. Impossibile nutrirsi con simili arnesi. All’inferno tutti s’affannano per sé e soccombono, in paradiso, invece, ognuno imbocca il proprio vicino. Questa la differenza. Cosa usa Yonghong Li, forchetta o bastoncini? 

    Aldo Grasso per il Corriere della Sera

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