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  • Milan, Gattuso: 'Questa Coppa Italia vale un Mondiale, straordinario Biglia'
Milan, Gattuso: 'Questa Coppa Italia vale un Mondiale, straordinario Biglia'

Milan, Gattuso: 'Questa Coppa Italia vale un Mondiale, straordinario Biglia'

  • Daniele Longo, inviato a Roma
Prima finale sulla panchina del Milan per Rino gattuso. Una sfida che può cambiare il sapore della stagione, ecco le dichiarazioni del tecnico rossonero in conferenza stampa:

SU DOHA - "L'ho visto su MilanChannel, ho festeggiato ed ero contento. Per noi è come una coppa del Mondo, per i tifosi, per l'entusiasmo e la voglia di tornare a vincere, si tocca con mano. Manca la scintilla per vedere i fuochi d'artificio. Non li ho caricati questi giorni i ragazzi, è una partita che si prepara da sola. Giochiamo contro una squadra che vince da sei anni in Italia, ha fatto due finali di Champions League e dovremo fare qualcosa di straordinario per vincere'.

SULLA FINALE DI DUE ANNI FA - "Penso alla mia squadra e non a Brocchi, che è il mio migliore amico. Dobbiamo fare due tipi di partite: dobbiamo concedere poco e nulla alla Juve che ha una qualità incredibile, vincono le partita con la qualità dei giocatori. Avere tanta personalità, non avere il braccino da tennista e ce la giocheremo. Anche loro hanno qualche difettuccio, spero sia una partita bella e spero che  non commettiamo gli stessi errori di 45 giorni fa".

SULLE VITTORIE DA GIOCATORE - "Ma è un mondo totalmente diverso, da giocatore ero un pazzo scatenato. Facevo cose strane, ero molto scaramantico. Oggi è un qualcosa di diverso, sento una pressione pazzesca, sento il milione di tifosi sulle spalle, le pressioni di chi mi vuole bene. Quando ho il fischietto in campo, nell'allenamento, non ci penso. Poi quando vai in sala video, prepari la partita e non riesco a dormire".

SULLA PARTITA DI DOMANI - "Riconoscendo le caratteristiche precise degli avversari. Cuadrado, Douglas Costa sono bravi a creare superiorità numerica. Dobbiamo fare fatica e la testa fa fare cose impensabili, sia nello sport sia nella vita. Domani, per noi, è qualcosa di importante. C'è bisogno che scatti qualcosa nella testa. Dobbiamo andare alla ricerca di quel qualcosa in più che ci può far fare una vittoria importante".

PARTITA PIU' IMPORTANTE DA ALLENATORE - "L'importante è dare il massimo, poi se gli avversari sono più forti, meritano di vincere, con grande umiltà gli stringiamo la mano e gli facciamo i complimenti. Non dobbiamo avere rimorsi, io vedo lo sport in questo modo. A 40 anni sicuramente la partita più importante, ho 160 panchine nella mia carriera e qualche delusione è arrivata e speriamo che domani arrivi una grandissima soddisfazione. Se non arrivasse ci vorrà più forza per andare avanti".

SU BIGLIA-  "Penso che deve essere un valore aggiunto, gli ho visto fare cose disumane in questi 15 giorni. Ha messo in difficoltà lo staff tecnico, ha fatto qualcosa di incredibile. Domani lo valuteremo, non è al massimo.Dalle 8 del mattino alle 7 di sera ha fatto di tutto per tornare a disposizione. E' da apprezzare, tutta la squadra deve apprezzare un uomo cosi. Io cerco che la squadra segui lui e Leo, come esempi. Su Locatelli ditemi voi, l'avete visto qualche giorno fa. Io l'ho visto bene".

SU ANCELOTTI - "Ci sentiamo spesso ma non è capitato ora, sa che sono scaramantico. L'unico a cui ho risposto è stato Arrigo Sacchi, mi ha fatto molto piacere. Chapeaux al Maestro, non potevo non rispondere".

SUL MOMENTO E UNA POSSIBILE VITTORIA - "Fossimo stati alla fine del campionato, sarei stato meno preoccupato. Atalanta e Fiorentina sono due battaglie. Arrivarci con la coppa in bacheca sarebbe importantissimo. Arrivarci dopo una sconfitta, vorrebbe dire raccogliere i cocci".

SUL DUELLO MILAN-JUVE: "La Juve, da giocatore, mi dava la sensazione - che è la stessa da allenatore -di avere grande mentalità. E' una squadra che ha giocatori orgogliosi di indossare quella maglia. Sono avvelenati. Il mondo Juve mi ha impressionato la disciplina, la compattezza, lo spirito battagliero. L'ho sempre toccato con mano questo anche se il Milan ha avuto giocatori più tecnici. Il Milan, in Europa, ha portato qualcosa di diverso nel gioco. Vincere come vince la Juve, con mentalità, forza fisica e qualità tecniche non è facile. Si tocca con mano tutto questo. Vincere è difficile ovunque. Se vuoi fare un paragone, a livello di prestigio e di storia, la Champions ha un suo fascino. Arrivare in finale di Champions è come vincerla".

SU SUSO: "Mi aspetto un Suso che ci aiuta in tutte e due le fasi. Io lo so che gli stiamo chiedendo un qualcosa in più, ma non ne possiamo fare a meno. Quando saremo un'altra squadra, che può permettersi di lasciare tre giocatori in attacco, tornerà con più frequenza al gol. Contro il Verona ha fatto una partita di grande qualità, come ha detto Leo domani dobbiamo essere cinici in quelle due o tre occasioni che ci capiteranno". 
 

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